Scudetto Inter, la rivincita di Simone Inzaghi

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Inzaghi si gode la vittoria dello Scudetto - Getty Images, calcioinpillole.com

L’Inter vince lo Scudetto e Simone Inzaghi si gode la rivincita: quasi sempre criticato, è lui l’artefice principale del titolo.

Un campionato dominato, con un ultimo passo da compiere. L’ufficialità matematica del titolo di Campione d’Italia, che è arrivata grazie alla vittoria sul Milan nel derby. L’Inter vince il suo ventesimo Scudetto e si cuce la seconda stella sul petto in una serata che resterà nella storia.

Per la prima volta infatti una stracittadina ha assegnato il titolo e per i tifosi nerazzurri non c’è gioia più dolce che vincere il tricolore proprio in casa dei cugini rossoneri.

Gioia anche per Simone Inzaghi, al suo sesto titolo con l’Inter e al suo primo Scudetto da allenatore. Grande stagione per il tecnico, che si conferma il principale artefice della cavalcata interista. È stato lui a costruire la squadra in maniera pressoché perfetta, dagli uomini alla disposizione in campo, dalla mentalità all’atteggiamento e al ritmo, senza dimenticare la qualità tecnica e la forza fisica.

Dall’inizio alla fine il risultato finale non è mai stato in discussione, con l’Inter che si è issata in testa praticamente dalla prima giornata e non ha mai più lasciato la vetta. E per Inzaghi è tempo anche di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Inzaghi, dalle critiche allo Scudetto

Quando si allenano grandi squadre, arrivare secondi non può essere un risultato soddisfacente. E Simone Inzaghi lo ha capito subito, al primo anno da tecnico dell’Inter. Arrivato dopo l’addio di Antonio Conte, l’ex Lazio eredita la squadra Campione d’Italia ma con qualche perdita eccellente. Lukaku e Hakimi su tutti, fra gli intoccabili dello scacchiere del salentino.

Lui costruisce la sua formazione con i giocatori che gli consegna la società. Prende Calhanoglu, lasciato partire a zero dal Milan, Dimarco, rientrato alla base dopo tanti prestiti, e Dzeko, a zero dalla Roma. Vuole fortemente e ottiene Joaquin Correa, flop che molti gli imputano.

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Inzaghi, l’artefice dello Scudetto – Getty Images, calcioinpillole.com

E il primo anno è complicato, come detto. Quasi sempre in testa, la sconfitta con il Bologna nel mese di aprile permette al Milan di prendere la vetta e di rimanerci fino alla fine. E le vittorie di Coppa Italia e Supercoppa Italiana passano in secondo piano.

Poi la seconda stagione, in cui ripete ancora Coppa Italia e Supercoppa. L’andamento in campionato però è molto lento e nel mese di marzo si paventa addirittura l’ipotesi esonero, o comunque una separazione a fine stagione. 11 sconfitte e un terzo posto, troppo poco. Ma in Champions League il percorso è eccellente e con un po’ di fortuna nei sorteggi l’Inter arriva fino alla finale, persa contro il Manchester City sfiorando l’impresa. E proprio grazie all’Europa Inzaghi rimane. Prendendosi lo Scudetto.

Inzaghi, l’artefice del titolo

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Soddisfazione immensa per Inzaghi – Getty Images, calcioinpillole.com

Quest’anno però Inzaghi è quasi inattaccabile. Altra Supercoppa, la terza consecutiva, e un dominio totale in campionato, dall’inizio alla fine. Sempre primo e complice un crollo totale della Juventus a febbraio, i tifosi hanno cominciato il countdown da mesi.

Gli unici due nei sono l’eliminazione in Coppa Italia – non indolore ma quasi – e soprattutto quella in Champions League per mano dell’Atletico Madrid. Si poteva fare certamente di più, ma la società aveva posto come primo obiettivo la seconda stella. E Simone Inzaghi l’ha conquistata.