Insigne e il coraggio di calciare un rigore: i 100 gol non sono più un sogno
Palla sul dischetto, davanti il “nemico” di sempre e sul curriculum 99 gol. Chissà cosa sarà passato nella testa di Lorenzo Insigne quando sabato sera ha preso la palla e si è avvicinato alla porta di Szczesny per battere quel rigore. Proprio contro il portiere polacco, neppure un mese prima, l’attaccante azzurro aveva sbagliato quel penalty che avrebbe permesso al suo Napoli di tornare in gara in Supercoppa, e magari di vincerla pure. Con i se e con i ma, però, non si fa la storia. E quella di Insigne di storia dice che lui quel rigore al Mapei Stadium l’ha sbagliato, ma non solo. Dice anche che nelle gare successive non è più riuscito ad andare in gol, non trovando quella 100esima rete tanto attesa. Chissà, magari il destino ha voluto che arrivasse sempre contro la Juve, in una competizione diversa, in una gara certamente meno pesante di quella di Supercoppa, ma in quella sfida tanto sentita per il popolo partenopeo. Il nastro si riavvolge e il numero 24 azzurro si trova di nuovo lì, di fronte a Szczesny, di fronte alla Juve.
Il coraggio di Insigne: palla sul dischetto e gol
Scherzando, nel pre partita, Insigne aveva dichiarato: «Se ci danno un rigore? L’importante è che venga fischiato, poi vediamo». Dopo un consulto al var, Calvarese decide di assegnare penalty agli azzurri per una manata di Chiellini su Rrahmani. La palla la prende proprio il capitano, che si avvia verso il dischetto e questa volta mette a segno quel gol che un mese prima non era arrivato. Dopo 3 errori su rigore contro la Juve, Insigne mette a segno quello che vale il 100esimo gol con il suo Napoli. Un numero speciale ed importante per un gol che regala una vittoria altrettanto speciale ed importante, che permette agli azzurri di rifiatare dopo un momento particolarmente negativo.
Il rigore e i 100 gol: l’emozione di Insigne
Segnare 100 gol con la maglia della squadra che si tifava da bambini non succede a tutti. Lorenzo Insigne ha conquistato, attraverso il lavoro e la fatica, il suo Napoli, diventando presto un simbolo e un idolo per la tifoseria. Dopo 8 anni passati in azzurro, è arrivato anche il traguardo dei 100 gol, proprio contro la Juve: «Al momento del rigore ero sereno perché ho la fiducia dei compagni e del mister. Dispiace quanto accaduto in Supercoppa, ma ci ho messo una pietra sopra. Se penso agli errori non vado più avanti. È una grandissima emozione. Da napoletano è un orgoglio e spero di farne ancora altri». Una rete importante per l’attaccante, ma soprattutto per la squadra, che rialza la testa dopo un periodo negativo e torna alla vittoria, proprio grazie al suo Capitano. Perché i sogni, a volte, diventano realtà.