Inchiesta ultras Inter e Milan: a che punto sono le indagini

Inchiesta ultras Inter e Milan: a che punto sono le indagini

Curva Sud

Il terremoto che ha colpito nei giorni scorsi il tifo organizzato di Inter e Milan è lungi dal vedere una conclusione all’orizzonte. Le persone attualmente indagate sono circa 40 e per i nerazzurri, il quadro inquisitorio è ulteriormente appesantito dall’aggravante del metodo mafioso.

Nella giornata di lunedì 30 settembre 2024 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano ha autorizzato l’ordine che ha portato all’arresto di 16 persone ed altre tre agli arresti domiciliari. Queste procedure, secondo gli atti, sono misure adottate a seguito di un’ampia inchiesta che vede coinvolte le curve di Inter e Milan, nonché i principali tifi organizzati del capoluogo lombardo. Il quadro inquisitorio vede però circa 40 persone coinvolte per vari reati quali estorsione ed associazione a delinquere. Fronte nerazzurro, pare esserci anche l’aggravante del metodo mafioso. L’inchiesta si sta espandendo a macchia d’olio. Una sorta di effetto domino che atterra una pedina dopo l’altra, coinvolgendo sempre più profili impiegati all’interno di entrambe le compagine tramite la pratica del clientelismo.

Curva Nord, Inter
Curva Nord, Inter

L’antefatto

Ieri, 1° ottobre 2024, in Procura a Milano, ha avuto luogo una conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati i punti chiave del blitz, nonché i vari capi d’accusa. Difatti, l’intervento delle forze dell’ordine è scaturito a seguito di una lunga ed articolata indagine in tal senso. Andando con ordine, c’è un evento nello specifico che ha permesso una volta nell’indagine. Lo scorso 4 settembre Antonio Bellocco, esponente della tifoseria nerazzurra ben noto per il suo legame con l’ndrangheta, è stato ucciso da Andrea Beretta, altro membro di spicco della Nord. Questo evento ha esacerbato l’indissolubilità e lo stretto rapporto tra il tifo organizzato dell’Inter ed alcuni clan mafiosi calabresi.

La posizione degli ultras del Milan pare, almeno allo stato attuale delle cose, esente dall’aggravante mafiosa ma non per questo i capi d’imputazione meno rilevanti. È stato arrestato Luca Lucci, capo ultras rossonero, già condannato in passato per altri reati. Non è la prima volta che questo nome sale alla ribalta. Nel 2018 divenne improvvisamente famoso anche per coloro che sono meno avvezzi con l’ambiente del tifo organizzato grazie ad una foto assieme a Matteo Salvini. Sia chiaro, non c’è alcuna evidenza di un eventuale coinvolgimento del ministro.

I contatti tra ultras e dirigenze

In linea di massima, i capi d’accusa riportati nelle ordinanze riguardano principalmente l’acquisizione illecita dei biglietti per le partite con il fine di rivenderli a prezzi notevolmente maggiorati. Si tratta quindi di una sorta di bagarinaggio sistematico e sistematizzato. Non solo. Ad essere anche al centro dell’inchiesta è la gestione illecita dei parcheggi, utilizzati parimenti da Inter e Milan, vendita di bibite all’interno dello stadio e richiesta di pizzo ai venditori di panini allocati al di fuori di San Siro.

In questo contesto già di per sé intricato ed illegalmente organizzato, nemmeno la politica meneghina è esente. Uno degli indagati è il consigliere comunale Manfredi Palmeri. Lo stesso è accusato di corruzione in quanto avrebbe accettato favori per permettere all’imprenditore Gherardo Zaccagni di gestire i parcheggi di San Siro nel corso della stagione dei concerti 2024.

L’omicidio di Bellocco ha quindi aperto a scenari ben più ampi ed ha visto il coinvolgimento di figure di rilievo. Tra gli arrestati della tifoseria sono stati arrestati Marco Ferdico e Renato Bosetti. Il primo, secondo un’intercettazione, avrebbe fatto pressione direttamente su Simone Inzaghi. Quest’ultimo avrebbe dovuto intercedere con la società nerazzurra per far ottenere loro un maggior numero in occasione della finale di Champions League contro il Manchester City. Dalle stesse si evince come lo stesso tecnico confermasse di aver già parlato con Riccardo Ferri, Javier Zanetti e Beppe Marotta ed avrebbe infine elargito loro circa 1500 ticket per accedere al big match.

Il ruolo di Ferdico è alquanto dibattuto visto che la sorella lavora per l’Inter dal 2020. Il suo ruolo è quello di hospitality operation officer ed hospitality sales account. Pur non essendo Gloria Rosa Ferdico indagata o coinvolta nei fatti, questa è una coincidenza alquanto singolare in quanto lei si occupa per professione di assegnare i biglietti omaggio.

Questo sottintende una totale sudditanza da parte della dirigenza nei confronti della Curva Nord. Secondo gli atti, gli ultras avrebbero preteso ed in un secondo momento ottenuto un incontro con Milan Skriniar per chiedergli spiegazioni prima che lo stesso lasciasse  Appiano Gentile e l’Inter a parametro zero nell’estate 2023. Il difensore pare non essere stato il solo ad essere convocato dai vertici del tifo nerazzurro. Sono difatti spuntati nelle ultime ore anche i nomi di Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu.

In tutto questo contesto, il Milan non è senza macchia. Le due compagini milanesi si sarebbero date da fare per seguire una linea comune fuori dai canoni della giustizia. Le due curve avrebbero fatto un patto per divedersi i biglietti della finale di Champions League prima dei due euroderby che ha poi visto la vittoria dell’Inter. Tale sistema permetteva che anche la squadra perdente potesse ottenere dei ticket per quella partita di modo da poterli rivendere a prezzi maggiorati.

Dev’essere tuttavia approfondita anche la posizione di Luca Lucci. Il capo ultras rossonero avrebbe avuto rapporti lavorativi con vari cantanti, uno su tutti Fedez che al momento non pare direttamente coinvolto nelle indagini. Tuttavia, ad essere arrestato è stato anche Christian Rosiello. Il nome può dire poco. In realtà è il bodyguard del cantante, nonché uno dei membri di spicco della Curva Sud.

La carrellata dei nomi illustri coinvolti non termina qui. Fronte rossonero, ad essere coinvolti sono anche il capitano Davide Calabria. Il capitano del Milan avrebbe incontrato Lucci nel febbraio 2023 e ad oggi non è ben chiaro il motivo dell’incontro.

Le possibili conseguenze per Inter e Milan

Giustizia ordinaria e sportiva si stanno attualmente muovendo su due piani paralleli. Inter e Milan non risultano direttamente coinvolte e non hanno alcun reato a loro carico. È stato aperto tuttavia un procedimento di prevenzione di modo che le stesse, congiuntamente ad un tribunale, possano adottare misure atte ad evitare che che vengano commessi reati da questi soggetti. L’obiettivo è estirpare una loro intromissione soprattutto nella gestione della vendita dei biglietti.

La giustizia sportiva, secondo l’articolo 25 che vieta contatti diretti con i sostenitori che possano costituire intimidazione o insulto, potrebbe punire giocatori, allenatori o dirigenti coinvolti. Le sanzioni previste possono essere multe, squalifiche per i giocatori e sospensioni per i dirigenti. Verranno riascoltate nei prossimi giorni alcune intercettazioni per evincerne il tono ed il possibile coinvolgimento di Inter e Milan. Al contempo, la procura FIGC ha richiesto gli atti dell’inchiesta alla procura di Milano per procedere ad una sua indagine.