Inchiesta Prisma, l’interrogatorio di Gravina: le sue parole ai PM – VIDEO

Gravina

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, fu ascoltato dai PM nell’ambito dell‘Inchiesta Prisma lo scorso 2 aprile 2022. Di seguito uno stralcio dell’interrogatorio con riferimento al pranzo avuto con Andrea Agnelli 23 settembre del 2021 e ripreso da TMW su concessione  Report che andrà in onda questa sera alle 21,20 su RaiTre. Il titolo del pezzo è “Il bianco e il nero”.

Inchiesta Prisma, l’interrogatorio di Gravina

Inchiesta Prisma Gravina
(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

“Avvertito dell’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le sono rivolte (art. 198 c.p.p.), alle domande del Pubblico Ministero:
“Mi viene rappresentato che vi sarebbe stato un incontro lo scorso 23 settembre 2021 presso la residenza della madre di Andrea Agnelli, in Venaria, Cascina La Mandria, incontro cui avrei presenziato e con me il Presidente della Lega, Paolo Dal Pino ed altri presidentidi società di calcio, quali l’Atalanta (Percassi); il Genoa (Preziosi), l’Inter (era presente Marotta), il Milan (Scaroni), li Bologna (Fenucci, Saputo). Mi viene chiesto se vi era qualcuno dell’Udinese, ma questo lo escludo.

Confermo la presenza degli altri che sono stati menzionati.
L’incontro era stato promosso da Andrea Agnelli, d’intesa con Dal Pino, al fine di verificare la possibilità di dirimere contrasti all’interno della Lega e nei rapporti tra la Lega e la Federazione. Appresi dell’iniziativa dallo stesso Dal Pino ed a me venne presentata come esigenza di individuare elementi comuni, anche attraverso la redazione di un documento, finalizzati a soluzioni nella prospettiva del risanamento del sistema calcio.

Mi viene chiesto se ricordi quali fossero i punti da definire nel documento e preciso di ricordarne in particolare il primo, dico in particolare perché si trattava di un tema e si tratta di un tema molto sensibile, vale adire la costituzione di una Media Company, necessaria a gestire i diritti televisivi e d’immagine delle società. Le società, infatti, rappresentano l’esigenza di aumentare i ricavi legati alla gestione di questa categoria di diritti, essendo i loro proventi decisamente inferiori rispetto alla media europea, almeno nell’ambito delle big five.

Aggiungo anche che io ebbi ad accettare l’invito per cortesia, che non ebbi a prendere posizione sugli argomenti trattati, nel rispetto della piena autonomia degli altri presenti. Vi furono, poi, discorsi vari, legati ad un nuovo format dei campionati, che è un mio vecchio pallino, poi sono stati trattati anche altri argomenti, ma di carattere più personale, legati a dinamiche prettamente interne alle singole società. Mi viene chiesto se vi è stato qualche discorso in particolare sulle condizioni economico/ finanziarie delle società presenti, e rispondo di no, trattandosi di un tema, quello delle difficoltà economico/finanziare che è stato dato per acquisito e nessuno ha fatto osservazioni su tali condizioni delle società che rappresentava. Non mi risulta, peraltro, che sia stato redatto un documento; per certo non è accaduto in quella sede; né vi sono stati altri incontri di tal genere cui io sia stato invitato.

Come ho già prima ribadito, io non ho preso posizione sul tema diritti, perché al di fuori delle competenze della Federazione e mi sono limitato ad esprimere la mia preoccupazione per lo stato dei rapporti tra Lega di Serie Ae la Federazione. Mi viene letta una parte di una conversazione intercettata sull’utenza di Andrea Agnelli il giorno successivo (tel. n. 549 del 24 settembre 2021, ore 11.20) intercorsa con Luca Percassi, in cui il primo fa riferimento al pericolo di finire come il Portogallo, e di avere qualche campione o poco più. Non riesco a collocare in modo preciso la frase nel contesto del discorso della sera prima, tuttavia posso dire che il Portogallo è un paese che produce parecchi talenti ed ha un campionato che per attrattiva non rientra nei bigfive. Oltretutto, lo ribadisco ancora, in quella circostanza io ero presente solo per cortesia, per rispondere ad un invito del Presidente della Lega e di Andrea Agnelli; manifestai dal mio punto di vista l’esigenza di procedere su terreni di riforme trovando una armonia di sistema e di collaborazione, anche se purtroppo, a distanza di mesi, il risultato ad oggi non ha ancora prodotto risultati.

Mi viene ricordato che sono state raccolte dalla stampa nel corso degli ultimi mesi mie dichiarazioni relative al tema delle plusvalenze. Ecco, al riguardo voglio precisare che io da una parte ho l’assoluta convinzione che la plusvalenza, in ogni settore imprenditoriale, sia un obiettivo da conseguire e così anche nel calcio e in questo senso sono le mie dichiarazioni pubbliche che ho resa senza ricevere nessun invito o impulso da parte di chicchessia. Dall’altra parte segnalo che dal 2021 sono presidente della Commissione Licenze Uefa e nell’ambito delle commissione le plusvalenze sono uno dei temi discussi, perché quando andiamo a parlare degli indicatori, sappiamo che il tema della plusvalenza è un tema che deve essere attenzionato ai fini della concessione della licenza. Tuttavia non vi sono dei criteri oggettivi di valutazione ed allora, a mio avviso, non siamo ancora riusciti ad individuare dei criteri soddisfacenti che ci consentano di avere maggiore chiarezza sul tema. Peraltro a questo tema io sono sensibile, tant’è che l’attività della Covisoc è originata, pur senza nulla togliere al lavoro della Commissione, da un mio report fatto dal Centro Studi della Federazione.

Detto questo, fermo restando che ritendo le cd plusvalenze fittizie un danno per il sistema, individuare delle soluzioni al problema non è facile anche perché vi sono principi civilistici che devono essere rispettati; ci stiamo lavorando come Federazione dal 2018 ma non riusciamo a trovare dei criteri oggettivi. Non riusciamo a trovarli perché siamo nell’ambito di un’economia di mercato, valgono valutazioni che siano oggettive e se una società è disposta, può decidere anche di investire in un giovane in quanto lo ritiene di prospettiva. Oltretutto, dopo che, credo nel 2008, tanto il Milan tanto l’Inter sono stati assolti a seguito dei procedimenti instaurati nei loro confronti sempre sul tema delle plusvalenze, non mi pare possibile ripresentare il tema negli stessi termini.

Mi viene infine ricordato che in un articolo pubblicato in particolare sulla Gazzetta dello Sport il 15 marzo si fa riferimento ai bilanci della Juventus ed in particolare al tema delle rinegoziazioni di stipendi, sul punto dichiaro che è la Covisoc l’organo competente ad approfondire queste tematiche e non sono giunte in Federazione ed alla Procura Federale segnalazioni di anomalie. In merito alla notizia del deferimento effettuato dalla Procura Federale in data di ieri, posso solo dire che il comunicato è stato diffuso a borsa chiusa; non so se, una volta ricevuta la notizia delle chiusura delle indagini, le società interessate abbiano depositato memorie oppure abbiano richiesto audizioni”.