In panchina fino a giugno e poi te ne vai: Tudor compie la prima scelta pesantissima | Addio (quasi) sicuro alla Lazio
Lotito con la scelta di Tudor rivoluziona il progetto tecnico della Lazio rispetto a Maurizio Sarri. La prima scelta è pesantissima.
Non è solo un cambio di allenatore come ce ne sono stati a bizzeffe in questo pazzo campionato di Serie A. Per tante motivazioni. Tudor è forse il primo allenatore che non viene a salvare una situazione delicata venutasi a creare con la crisi biancoceleste. Tutt’altro.
Lo dice il suo contratto, che non è fino al 30 giugno 2024, bensì per tutta la stagione successiva, il che vuol dire che questa appendice di campionato può servire sì per risollevare la Lazio, ma soprattutto va inquadrata in ottica futura. In pratica la stagione 2024-2025 alla Lazio comincia in questa sosta per le nazionali.
Altra differenza tra Tudor e tutti gli allenatori che sono saliti in corsa, a stagione cominciata, è il progetto tattico, completamente differente dal suo predecessore. Il croato non è minimamente paragonabile a Sarri, sia dal punto di vista di sistema di gioco (predilige la difesa a tre, tanto per fare un esempio) sia caratteriale, è una sorta di sergente di ferro, così come l’ha ribattezzato La Repubblica, convinta che martellerà il suo gruppo squadra quotidianamente, a partire sin da questa sosta per le nazionali.
Alcuni biancocelesti attuali potrebbero trarre vantaggio da questo avvicendamento di guida tecnica. I primi nomi che vengono in mente sono soprattutto in difesa: Pellegrini e soprattutto Casale (che ha già lavorato con Tudor a Verona) potrebbero trovare più spazio, così come Kamada, ai margini del progetto Sarri e con le valigie pronte. Davanti, in attesa del calciomercato, il Taty Castellanos è un attaccante in hype.
Il primo dubbio
“Con Tudor rischia Luis Alberto”. Le dichiarazioni di Tacchinardi, riprese dal Corriere di Roma, creano uno spunto di riflessione abbastanza importante, che si focalizza sul nuovo ruolo del Mago biancoceleste. Che, con il tempo, è riuscito a entrare nella visione di gioco di Sarri, a tal punto da diventarne una pedina fondamentale a disposizione dell’ormai ex tecnico biancoceleste.
“Il calcio di Tudor è opposto a quello di Sarri. Vuole i mastini, non i palleggiatori. Igor non guarda il nome, per lui conta il lavoro”. L’ex centrocampista della Juventus parte da qui e mette in dubbio l’ottimizzazione di Luis Alberto nella Lazio che verrà.
Un problema non di poco conto
La forte sensazione di Alessio Tacchinardi sulla svolta voluta da Lotito per la sua Lazio è che, con l’arrivo del nuovo tecnico della Lazio al posto di Maurizio Sarri, certi titolari inamovibili possano perdere il posto, e di conseguenza potrebbero anche essere ceduti questa estate.
Difficile immaginare una Lazio senza il suo giocatore più tecnicamente valido. Ma altrettanto difficile inserirlo, per caratteristiche nello scacchiere di Tudor. “A lui – chiosa Tacchinardi – piace un calcio fisico e aggressivo, che trasporta il pubblico”. Ma anche Luis Alberto, a modo suo trasporta il pubblico. Un bel problema, tanto per cominciare. Palla a Igor Tudor.