In edicola oggi, 13 dicembre 2020
Rassegna Stampa, 13 dicembre 2020
La Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport lancia in prima pagina Christian Vieri con il titolo Bobo Natale. L’ex attaccante della Nazionale fa le carte al campionato a quattro giornate prima del Natale: “Inter, assalto allo scudetto, ma la Juve ha Moraldo e il Milan la testa di Ibra”. In taglio alto, invece, la Rosea dedica spazio ai funerali di Paolo Rossi: “Il nostro caro Paolo”, titola La Gazzetta dello Sport su una toccante foto della bara di Paolo Rossi portata sulle spalle dei suoi ex compagni nel Mondiale del 1982. Il resto della prima pagina è dedicata alla prima giornata di Serie A. Le partite che si giocheranno oggi sono di spalla: Pioli con slancio; Conte con rabbia; Pirlo con CR100. In taglio basso, infine, spazio alla crisi del Torino ed alle partite di ieri: “Toro giù, Cairo: ‘Tutti in ritiro’. Lazio, altro ko in casa. Il Verona fa il sorpasso. Crotone a valanga”.
Il Corriere dello Sport
Ed è proprio sulla seconda sconfitta consecutiva casalinga della Lazio che si concentra Il Corriere dello Sport: “Una Lazio senza difesa cade anche con il Verona”, titola in primo piano il quotidiano capitolino che dedica ampio spazio anche all’Inter: “Conte, uno solo. Dopo l’addio all’Europa, ora l’obiettivo è il campionato. Non ci sarà Vidal, in attacco spazio a Sanchez”. Vetrine in prima pagina anche la Juventus (“Dybala, la qualità che serve a Pirlo”), Napoli con “Insigne da record” e Roma con “Fonseca che rilancia Pellegrini”. Anche sul Corriere non manca l’ultimo saluto a Paolo Rossi: “Il funerale di un papà”.
Tuttosport
Anche Tuttosport dedica un’ampia vetrina a Paolo Rossi: “Non vogliamo lasciarti mai”. Il primo piano, invece, riporta le parole di Miura, “classe 1967, che continua a giocare in Giappone: ‘CR7 e Ibrahimovic sono eccezionali, possono andare avanti sino alla mia età”. Di spalla un augurio di De Ligt ad Haaland: “Il Golden Boy ti cambia la vita”. Appena sotto non poteva mancare il titolo negativo per il Torino: “Sprofondo Toro. Sirigu, non c’è niente da ridere”.