Dopo tre mesi dall’incidente nel centro di Roma che ha visto protagonisti l’attaccante della Lazio Ciro Immobile, a bordo del suo Land Rover Defender, e l’autista di un tram dell’azienda Atac, arrivano nuovi sviluppi della vicenda. L’autista del tram avrebbe infatti sporto denuncia nei confronti del bomber biancoceleste, reo di aver causato lesioni personali stradali gravi o gravissime, violando così l’articolo 590-bis del codice penale (secondo l’accusa).
In un primo momento la prognosi del pronto soccorso era stata di sette giorni, ma l’autista è rimasto ricoverato al Policlinico Umberto I per tre mesi per sottoporsi alle cure. Proprio per questo motivo l’autista avrebbe depositato la denuncia nei confronti del calciatore della Lazio.
A Lalaziosiamonoi.it, l’avvocato di Immobile Erdis Doraci ha commentato la vicenda:
“Il mio assistito era sorpreso perché la prognosi dell’autista era di sette giorni, quella del pronto soccorso. Noi abbiamo comunque denunciato lui. Non in risposta, ma ce l’aspettavamo che lui agisse in questo modo. Non ha mai risposto al telegramma, non si è mai fatto vivo malgrado il comportamento di Ciro e quindi era singolare come atteggiamento. È una coincidenza che entrambi abbiano esposto una denuncia, noi lo abbiamo fatto solo per tutelarci. Perché in questo caso si tratta davvero di lesioni gravi, per fortuna non gravissime. Però calcolate che la figlia di Ciro, la più grande, se non ci fosse stata la riforma Cartabia, era procedibile d’ufficio: dal pronto soccorso infatti aveva avuto 50 giorni di prognosi, l’altra figlia 30 e Ciro 20. Che poi Ciro sia un signore e che il terzo giorno già era in campo ad allenarsi è un altro discorso“.