Ciro Immobile ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport dopo la cerimonia di consegna in Campidoglio della Scarpa d’Oro. Le dichiarazioni dell’attaccante della Lazio: “Finalmente è arrivata, ma andava bene anche aspettare. Ora voglio vincerne un’altra. Terzo italiano a vincerla dopo Toni e Totti? Entrambi campioni del mondo e giocatori straordinari. Sono orgoglioso di vedere il mio nome tra i grandi che hanno vinto prima di me. Io e la mia famiglia siamo felici a Roma. Con la società e l’allenatore Inzaghi stiamo costruendo da anni un progetto con tanti successi. E vogliamo arrivare più su. Critiche? Nel calcio, ognuno ha il suo momento. E nella scorsa stagione ho avuto il mio”.
Sull’assenza dei tifosi allo stadio: “Senza tifosi manca la cosa più importante: la passione, l’emozione, il boato nello stadio dopo un gol, festeggiare coi tifosi. Così dedico questo premio non solo alla società e ai miei compagni, ma anche ai tifosi”.
Sulle esperienze all’estero: “Anche se non sono andate in modo ottimale in termini sportivi, ho portato via molto dalla Germania e dalla Spagna. Sperimentare altre culture è un processo di apprendimento. Klopp? Impressionante: la volontà di lottare per ogni palla bruciava dentro di te dai suoi occhi appena ti parlava. Tuchel? Un tipo meticoloso. Zeman? Un infinito attacco, attacco, attacco”.
Sull’ultimo Mondiale: “Uno dei momenti più oscuri e deludenti della mia carriera. Con Mancini un lavoro fantastico dal 2018: i risultati parlano da soli. E i tifosi sono di nuovo entusiasti. Abbiamo una squadra molto forte con tanti giovani di grandi prospettive. Per l’Europeo siamo molto ottimisti e le gare del girone si svolgeranno a Roma: avremo più motivazioni. Gol? A quanto pare, ne ho segnati così tanti nei club che avevo esaurito la mia polvere con gli azzurri. È vero, devo lavorare sulla mia media”.