Dal 2015 Andrea Belotti è il centravanti del Torino: in questi 5 anni il Gallo ne ha fatta di strada, fino ad arrivare a quota 100 gol con la maglia granata (raggiunti ieri nella partita contro l’Udinese).
L’attaccante bergamasco è arrivato all’ombra dell’Olimpico Grande Torino direttamente dal Palermo, dopo un anno altalenante con i rosanero (soprattutto per le poche presenze collezionate da titolare). Nella prima stagione, passata anche in parte con Ciro Immobile al suo fianco, Belotti ha dimostrato il sacrificio e la voglia che lo contraddistinguono, mettendosi al servizio di un altro centravanti come lui e riuscendo poi a siglare 12 gol e 5 assist in 35 partite. Un bottino niente male per uno che si ritrovava alla prima stagione da titolare in Serie A, in un club importante come il Torino.
Da quel momento Belotti è diventato un punto di riferimento: nella stagione successiva ha segnato 26 gol in 35 partite, con anche 4 assist collezionati. E’ diventato il capitano ed il leader tecnico e morale della squadra. Sembrava potesse ambire a qualsiasi traguardo: raggiunse la nazionale e divenne “mister 100 milioni di euro”. Con il Milan sullo sfondo che lo desiderava arrivò però anche il più classico degli intoppi. Un brutto infortunio l’ha costretto a stare lontano dal terreno di gioco per qualche mese. Problemi con il legamento del ginocchio che non ne hanno però intaccato la voglia di combattere e la leadership innata di cui è dotato: ha garantito negli ultimi anni sempre almeno 10 gol in Serie A (anno dell’infortunio), arrivando a 15 nel 2018/2019 e a 16 nello scorso campionato. Adesso è già a quota 8 dopo appena 10 giornate (da recuperare il match con il Genoa).
Così facendo ha raggiunto i 100 gol con la maglia del Torino, traguardo storico ed importante che in questo caso non aumenta però il valore umano che Belotti ha portato a questa squadra. Il numero 9 granata è diventato il capitano del Toro e ha dimostrato di essere forse il più indicato: al di là dei gol e di alcuni gesti tecnici importanti, il Gallo è amato per la voglia di tornare a recuperare palloni a centrocampo, per la guida che rappresenta per i propri compagni, per la gioia che esprime quando esulta per la squadra, per il sacrificio che dimostra partita dopo partita.
Un ragazzo umile che si è messo al servizio di una maglia e che non molla nonostante tutto stia andando a rotoli: attualmente il Torino è (solo) Andrea Belotti, senza un’identità precisa e con diverse lacune, ma almeno con l’ex Palermo dalla propria parte, non proprio un dettaglio.