Da Ibrahimovic a Ronaldo passando per la vittoria al 98esimo della Lazio: la 6a giornata di Serie A ha regalato diversi spunti, ma la lente di ingrandimento non può che finire sul Sassuolo.
I neroverdi ieri hanno battuto il Napoli di Gennaro Gattuso al San Paolo, con un concreto 0-2 e senza gente come Caputo, Berardi e Djuricic. Il collettivo è emerso e ha consegnato a De Zerbi una vittoria importantissima, nonché il secondo posto in classifica.
Parlare di solida realtà dopo appena 6 giornate di campionato potrebbe sembrare precipitoso, ma il progetto di Roberto De Zerbi va avanti in maniera concreta anche dalla scorsa stagione.
Il Sassuolo produce calcio, crea gioco ed impressiona tutti quelli che lo osservano per più di un tot di minuti: dall’assetto tattico ordinato e preciso alla ricerca maniacale ma non ossessiva degli spazi. Tra le fila dei neroverdi tutti possono essere protagonista ma soprattutto ogni calciatore in campo riesce a fare praticamente qualsiasi cosa: le mansioni, come in ogni squadra, sono precise ma lo spirito di sacrifico e la duttilità mentale di ogni interprete emiliano sta facendo nettamente la differenza.
Senza Caputo, Djuricic e Berardi (autori di 11 gol sui 12 fatti fino a ieri dai neroverdi) Roberto De Zerbi ha impostato la gara del San Paolo in maniera diversa, riuscendo a spiazzare Gattuso con il fattore sorpresa e a portare a casa una gara sporca, come raramente gli è accaduto.
Ieri il Sassuolo comandava il gioco, come spesso accade, ma con una direzione ben precisa: il ritmo era lento, la melina in fase d’attacco serviva quasi a far emergere il nervosismo intrinseco nelle gambe dei calciatori del Napoli. Ciò ha funzionato e la mancanza di lucidità sul rigore poi trasformato da Locatelli ne è una testimonianza. Inoltre la compattezza difensiva, frutto di una difesa a 3 (non totalmente inedita) in fase di impostazione, ha dato i suoi frutti in maniera concreta ai fini del risultato: fin qui infatti la compagine emiliana non aveva mai tenuto la propria porta imbattuta.
Insomma, i punti di discussione, soprattutto tattici, sono davvero tanti: la cosa certa è che il giocattolo stile Atalanta costruito da De Zerbi è destinato a fare faville, senza esser più etichettato come favola a sorpresa, bensì com solida realtà.