Il ritorno di Mazzarri, il Napoli gli affida il futuro: una carriera da outsider

Walter Mazzarri, nuovo allenatore del Napoli

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Ripercorriamo la carriera di Walter Mazzarri, nuovo allenatore del Napoli, dagli inizi al Livorno fino alla Champions League con gli azzurri.

Sembrava impossibile fino a qualche ora fa, considerando la forte candidatura di Igor Tudor per la panchina del Napoli, ma alla fine Aurelio De Laurentiis è tornato sui suoi passi, per la prima volta nella sua vita da presidente, puntando nuovamente sull’uomo che aveva lanciato il club verso palcoscenici più importanti circa dieci anni fa. La scelta è ricaduta su Walter Mazzarri, accolto dal patron azzurro con un semplice quanto mai sincero “Bentornato“, che esprime la sicurezza di affidarsi ad un allenatore già perfettamente inserito nella realtà della città che sorveglia il golfo.

La carriera di Walter Mazzarri passa inevitabilmente dalla splendida parentesi alla guida del Napoli, ma per arrivare a quel livello il tecnico di San Vincenzo ha lavorato duro e ha saputo evolversi nel corso degli anni, pur affidandosi sempre al suo sistema di gioco prediletto, quello del 3-5-2. Dal Livorno al miracolo Reggina, passando per i successi in azzurro e per il tentativo in Premier League con il Watford, il lungo viaggio dell’outsider per eccellenza del calcio italiano.

Mazzarri, il Napoli nel destino e l’exploit al Livorno

Walter Mazzarri ai tempi del Livorno
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Sembra assurdo pensare che in qualche modo il Napoli dovesse essere parte della storia di vita di Walter Mazzarri. Una volta ritiratosi dalla carriera da calciatore, il mister inizia a prendere confidenza con la panchina grazie a Renzo Ulivieri, affiancandolo prima al Bologna, e poi alla guida degli azzurri in una travagliata stagione del 1998. Qualche anno di gavetta nelle serie minori, fino alla chiamata del Livorno con l’ambizione di riportare la squadra in Serie A.

Il campionato 2003-04 sulla panchina del Livorno è il primo assaggio della stoffa da allenatore che Mazzarri ha avuto da subito, alla fine della stagione la squadra si classifica al terzo posto in Serie B e ottiene la promozione in Serie A, certificando il primo traguardo della carriera del tecnico di San Vincenzo, che di lì a poco si trasferirà a Reggio Calabria.

Mazzarri, il miracolo Reggina e l’Europa con la Sampdoria

Walter Mazzarri ai tempi della Sampdoria
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L’exploit con il Livorno in Serie B ha permesso a Walter Mazzarri di cimentarsi con una panchina di Serie A, quella della Reggina, con l’obiettivo di disputare una stagione senza patemi d’animo. Il tecnico ci riesce e senza difficoltà per ben tre volte, ma l’ultima salvezza nel 2007 resterà per sempre nella memoria dei tifosi calabresi. In quella stagione infatti gli amaranto partivano con una penalizzazione di 11 punti in classifica, ma nonostante questo l’attuale mister del Napoli è riuscito a tirar fuori il meglio dai propri giocatori, in particolare Bianchi e Amoruso, raggiungendo così l’obiettivo finale.

La prima svolta della carriera arriva proprio dopo l’esperienza con la Reggina, grazie alla scelta della Sampdoria di puntare su di lui per portare la squadra verso obiettivi più ambiziosi. Tre anni in blucerchiato nel complesso molto positivi, una qualificazione in Coppa UEFA ottenuta in grande spolvero e una finale di Coppa Italia, poi persa contro la Lazio. Mazzarri è pronto ad un altro step in avanti nella sua avventura da allenatore, la chiamata del Napoli.

Il primo Napoli di Mazzarri: dalla lotta Scudetto alla Champions League

Mazzarri, allenatore del Napoli
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Nella stagione 2009/10 il Napoli non inizia con il piede giusto il proprio cammino in campionato, così come quest’anno, e alla 7a giornata il presidente De Laurentiis si vede costretto ad uno scossone in panchina. L’allenatore dell’epoca, Roberto Donadoni, viene esonerato proprio in favore di Walter Mazzarri, che da quel momento in poi non ha mai smesso di correre. La squadra rinasce improvvisamente e si rende protagonista di rimonte incredibili e vittorie ottenute negli ultimi minuti, nasce così la “Zona Mazzarri” e l’abitudine del tecnico di togliersi la giacca con veemenza per comunicare ai giocatori in campo il momento di dare il tutto per tutto.

Nelle quattro stagioni da allenatore del Napoli il toscano riesce a riportare il club di De Laurentiis ai vertici del calcio italiano, fino a lottare addirittura per lo Scudetto contro un Milan infarcito di campioni. Il traguardo più importante però resta la prima storica qualificazione in Champions League dei partenopei, non contando la partecipazione alla Coppa dei Campioni, e un cammino culminato agli ottavi di finale contro il Chelsea che poi alzerà la Coppa dalle Grandi Orecchie qualche mese dopo. Nel 2011/12 Mazzarri riesce a regalare al patron azzurro anche la prima Coppa Italia della sua gestione, in finale a Roma contro la Juventus.

Il grande salto sulla panchina dell’Inter

Dopo i successi sulla panchina del Napoli, la carriera di Mazzarri da allenatore sembra improvvisamente prendere il largo e lo stesso tecnico decide di salutare il Vesuvio per sposare la causa dell’Inter. Da tecnico dei nerazzurri il mister toscano non disputa due stagioni di grande livello, ottenendo soltanto un quinto posto al primo anno e una separazione anticipata a metà della seconda annata per lasciare spazio a Roberto Mancini.

Gli anni della discesa, dal Watford al Cagliari

Walter Mazzarri ai tempi del Cagliari
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Passano un paio d’anni prima che Mazzarri riprenda in mano le redini di una squadra, e questa volta si tratta del Watford in Premier League. Una sola stagione la sua alla guida dei Calabroni, culminata con una salvezza tranquilla ed un impatto non eccelso con il campionato d’oltremanica. Nella stagione successiva ecco il ritorno in Italia al Torino, club voglioso di tornare ad alti livelli grazie alle competenze del tecnico di San Vincenzo.

L’esperienza in granata è tutto sommato positiva, la squadra ottiene una qualificazione al secondo turno dell’Europa League dopo l’esclusione del Milan per problemi finanziari, e un nono posto con una buona media punti. L’inizio del terzo anno al Torino gli è fatale, le sconfitte pesanti contro Lecce e Atalanta delineano l’esonero da parte di Urbano Cairo e la fine della sua avventura all’ombra della Mole.

Nel 2021 è il turno del Cagliari, che dopo l’addio di Leonardo Semplici per scarsi risultati si affida a Mazzarri per rimodellare le sorti di una squadra in difficoltà. La sua esperienza in Sardegna non è delle migliori, l’attuale tecnico del Napoli non decolla alla guida dei rossoblù e il club decide di esonerarlo per gli scarsi risultati ottenuti, dando vita ad una battaglia legale per le motivazioni ritenute non idonee da parte dell’allenatore.