Il 23 settembre 1984 si gioca la seconda giornata della Serie A, e dopo l’esordio shock contro il Verona, ecco la prima rete di Diego Armando Maradona con la maglia del Napoli. Arrivato in estate dal Barcellona, e accolto da 80.000 tifosi, al Bentegodi era stato annullato dalla marcatura asfissiante del tedesco Briegel. Nell’esordio casalingo, invece, le cose vanno meglio. Maradona trova maggiori spazi e la prima rete, su rigore, al 62′, che porta i partenopei in vantaggio. Non basterà a portare a casa anche il primo successo, perché dieci minuti più tardi è Fausto Salsano a pareggiare i conti.
La prima stagione del Napoli targato Maradona, comunque, sarà tutt’altro che eccezionale. Nonostante i 13,5 miliardi spesi dal presidente Ferlaino per strappare l’argentino al Barcellona, i partenopei finiranno all’ottavo posto. “El Diez”, comunque, regala classe e qualità, sin dall’esordio in partita ufficiale, quella di Coppa Italia contro l’Arezzo. A cui risale la prima rete italiana di Maradona, su punizione, come farà spesso negli anni successivi.
Alla fine, saranno 14 le reti a fine campionato, su cui spicca la tripletta contro la Lazio alla 20° giornata. Riavvolgendo il nastro di quella prima stagione italiana, è nelle parole di Maradona che si ritrova il suo rivale più ostico: Pietro Vierchwood. A quel Napoli, però, mancano ancora molti tasselli per competere con le grandi del Nord e per lo Scudetto. Ma può già contare sul giocatore più forte dell’epoca. E che in Campania trova subito la sua dimensione: adorato, coccolato e sostenuto, nelle stagioni in binacoazzurro toccherà vette mai più raggiunte.
Sulla trattativa tra Corrado Ferlaino ed il Barcellona c’è un retroscena interessante, che oggi forse farebbe ben poco scalpore. Il presidente partenopeo, alla firma del contratto, non aveva la liquidità per pagare il club catalano. I 13,5 miliardi di vecchie lire furono versate nelle casse blaugrana solo in un secondo momento, anche grazie al botteghino: con Maradona in campo, il San Paolo era sempre sold out.