Il presidente di Lega Serie A Lorenzo Casini: “Ecco tutti i temi che stiamo affrontando”
Il presidente di Lega Serie A, Lorenzo Casini, è intervenuto durante il Social Football Summit, evento che si sta tenendo in questi giorni a Roma.
Le parole del presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini al Social Football Summit di Roma
Di seguito, le dichiarazioni di Lorenzo Casini:
LA SERIE A: “La Serie A ha lavorato molto, producendo un documento con tre riforme. I temi sono tre: risorse, infrastrutture e cultura. Ognuno di questi concetti porta con sé tante azioni e interventi“.
L’ARABIA: “L’Arabia è un gigante, è un investimento che farà fino al 2034, la data dei mondiali. Sono 10 anni. Può essere una sfida e un rischio di vedere calciatori anche di qualità andare a giocare lì, ma può essere un’opportunità globale. Magari anche con interventi di regolazione della FIFA che adesso non ci sono stati“.
I GIOVANI: “Il tema dei giovani è al centro della preoccupazione delle squadre di Serie A. Un mercato che porta a far andare via i campioni, ancora di più deve spingere le squadre ad alimentare i vivai. La capacità manageriale della Serie A e delle singole squadre è molto alta. A me non piacciono i giudizi negativi sui club italiani“.
COME MIGLIORARE IL CALCIO: “Tema delicato che stiamo affrontando, riguarda anche le regole del gioco. Ci sono cambiamenti che ci sono sempre stati, anche per andare incontro ai gusti dei giovanissimi che non sono gli stessi di dieci, vent’anni fa. Tra le sperimentazioni penso al fuorigioco con la luce o all’espulsione temporanea di 10, 20 minuti come la pallanuoto. Ma quando si sperimenta? Non ci sono più amichevoli. Se mettiamo un’amichevole in più, veniamo subito criticati perché si gioca troppo. Allora dobbiamo sperimentare con i giovani. Le perdite di tempo dei giocatori? I bambini non capiscono perché lo fanno e i giovani che giocano iniziano a farlo nei campi“.
I DIRITTI TV: “È stata una negoziazione molto articolata e complessa. Abbiamo capito quanto il contesto fosse difficile perché nei mesi precedenti siamo arrivati nelle migliori condizioni possibili. Siamo riusciti a tenere in sicurezza un settore che aveva bisogno di una stabilità di entrate. La Serie A e le squadre di calcio non stampano moneta, quindi le entrate vanno costruite e create. Era difficile a livello nazionale immaginare di più, all’estero invece si può fare di più. Perché l’anno scorso, abbiamo spiegato al Governo, per l’estero avere tutti quei paletti era folle. Così ora in qualsiasi paese siamo liberi di negoziare senza paletti. La pirateria? Alcuni pensano che il pezzotto sia legale, me lo hanno confermato alcune persone. Siamo un po’ indietro nella concezione, del resto questo è il paese con il più alto tasso con abusivismo edilizio ed evasione fiscale”.
STADIO FLAMINIO A ROMA: “Parlo con massimo rispetto. Ma quando un grande architetto ha realizzato uno stadio, che rappresenta un’industria, secondo voi pensava che l’impianto doveva rimanere congelato? Lo sapeva che gli standard cambiano ogni anno“.
SOSTENIBILITA’: “Anche grazie alla Uefa e a Michele Uva, siamo la prima lega in Europa ad adottare una strategia di sostenibilità in linea con agenda 2030 delle Nazioni Unite. Sono sfide difficili, come non avere più cori razzisti negli stadi“.
LA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: “Mi hanno detto che non basta più ciò che facevamo negli anni scorsi. Questo weekend avremo la campagna Rosso alla violenza, una maglietta dedicata, i capitani leggeranno un messaggio e le legends faranno dei video. Questo tema purtroppo è entrato in una fase diversa. Non possono ricordarlo soltanto le donne e il calcio, essendo il riferimento maschile per eccellenza, è un veicolo fondamentale“.
GLI INVESTITORI: “I nuovi investitori stanno portando tanto, sia in termini economici che di cultura. Penso alla Fiorentina, che ha investito oltre 100 milioni per il Viola Park, dove tutte le categorie hanno le stesse strutture. Perché in America c’è la cultura della parità, che è importante“.
IL DECRETO CRESCITA: “Il quadro normativo deve aiutare la Serie A, togliere ora il Decreto Crescita non sarebbe il momento giusto. Aspettiamo di raccogliere dati e capire se ha funzionato o no intanto“.
LE SCOMMESSE: “Non è pensabile che il calcio non veda nulla di tutto quello che produce. Parliamo di oltre un miliardo di euro pagato allo Stato“.
LE INFRASTRUTTURE: “Sono il problema principale. Purtroppo è un problema della Serie A, ma non è colpa della Serie A. La deresponsabilizzazione delle autorità istituzionali non è accettabile. Le squadre di A un minimo di mea culpa devono farlo perché non hanno investito negli anni 80 e 90 con degli investimenti che potevano permettersi. Ma se vediamo oggi Milan e Inter il problema non è nelle risorse che ci sono, ma c’è un tema burocratico. Di incapacità dei soggetti pubblici coinvolti nell’accelerare i lavori“.