Il nuovo protocollo della Serie A prende forma, ecco le novità

Il nuovo protocollo della Serie A prende forma, ecco le novità

OneFootball - (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Come accaduto nella totalità del territorio, così come nel resto del mondo, anche la Serie A è stata investita da un repentino aumento dei contagi da Covid-19. La situazione è allarmante, non solo dal punto di vista economico, come segnalato dai dirigenti e dai vertici della FIGC. Il campionato, infatti, lotta contro il virus per salvaguardarne quotidianamente la disputabilità. A tal proposito, come riferisce La Gazzetta dello Sport, nelle prossime ore la Federazione Medico-Sportiva presenterà un nuovo protocollo alla Lega Serie A. Secondo le prime indiscrezioni, il nuovo testo dovrebbe contenere misure ancor più stringenti, al fine di arrestare la diffusione del contagio.

Centralizzazione dei tamponi

La prima novità, verosimilmente, riguarderà il processo di rilevazione del contagio tramite tampone. Difatti, seppur non essendo ancora noto l’organo che se ne occuperà, il nuovo protocollo dovrebbe introdurre un processo centralizzato relativo agli esiti dei tamponi. Non si può ancora dare per certo, in quanto, è necessario il placet di tutti i club. In particolare, le società di Serie A, dovranno dare il proprio benestare ad un sistema, in cui, un singolo soggetto diriga l’intero flusso dei risultati dei test. Come anticipato, non si hanno ancora nomi definiti ma, stando alle indiscrezioni, potrebbe trattarsi del SynLab, già punto di riferimento della Uefa. Questo tipo di decisione, inevitabilmente, andrebbe inoltre ad eliminare l’eterogeneità di analisi, riscontrata in queste settimane.

Quarantena in strutture concordate

Non sarà più disposto l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio. La Federazione Medico-Sportiva manifesta la necessità di indicare un unico luogo, in cui i giocatori, dovranno isolarsi in caso di contagio da Covid-19. Verrebbe meno la procedura di spostamento casa-lavoro, in quanto, i calciatori trascorrerebbero l’isolamento in una struttura concordata preventivamente che, inevitabilmente, possa essere un hotel designato o lo stesso centro sportivo.

Limitazione test “rapidi”

I test antigenici, noti come test “rapidi, a cui stanno facendo riferimento numerose società, non potranno in alcun modo sostituire i tradizionali tamponi molecolari. Essi, assumeranno un ruolo di rafforzamento del monitoraggio, senza divenire uno strumento surrogatorio del tampone.

Riduzione della “finestra”

L’esito dei test effettuati, verosimilmente, dovrà pervenire almeno entro sei ore dall’inizio del match in programma. L’obiettivo è, ovviamente, ridurre la finestra di esposizione al contagio. Le nuove procedure di monitoraggio, infatti, potrebbero prevedere l’esecuzione dei test a 24-36 ore dalle partite.

Le nuove misure necessiteranno dell’approvazione in Assemblea di Lega. La prossima è prevista per giovedì 19, e riguarderà l’ingresso dei fondi d’investimento nella media company. Appare probabile uno slittamento, di modo da poter trattare prioritariamente le nuove procedure sanitarie. Occorre precisare che, i nuovi dettami, non andranno a sostituire l’attuale testo della FIGC approvato dal Cts, bensì lo raffineranno, come precisato dal presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. Ai microfoni di Radio 1, quest’ultimo ha riferito: “Oggi abbiamo deciso, come Lega Serie A di dare mandato alla Federazione medici sportivi italiani di darci un’autoregolamentazione ancora più severa, e sempre all’interno del protocollo Figc. Credo che ci debba essere un raccordo, non possiamo essere noi come Lega che, ogni mercoledì o domenica, dobbiamo sentire i direttori delle Asl che hanno degli approcci differenti”.