Napoli-Bologna è stata una partita strana. Ci si aspettava un Napoli padrone del campo ed invece è stato il Bologna a fare la partita. Ci si aspettava il solito Napoli d’attacco e sprecone ed invece la squadra azzurra è stata quanto mai concreta e cinica. Il Napoli di quest’anno è una squadra senza certezze, capace di alternare grandi prestazioni a partite senza idee né carattere. L’unica grande certezza del Napoli di Gattuso è Lorenzo Insigne, nel bene e nel male. Il Napoli si rialza, sorretto da un Insigne in formato Europeo.
Lorenzo Insigne nel male
Capitano del Napoli lo si è sempre, nel bene e nel male, e Lorenzo Insigne, quest’anno, è stato protagonista in un verso e anche nell’altro. Il punto forse più basso della sua stagione, il Napoli lo ha vissuto, brutto dirlo ma vero, “per colpa” di Lorenzo Insigne. Se è vero che un calciatore non si giudica da un calcio di rigore, è altrettanto vero che un calcio di rigore può compromettere una stagione, o almeno una competizione. Ed il calcio di rigore sbagliato da Lorenzo Insigne in Supercoppa Italiana contro la Juventus è stato decisivo per la vittoria dei bianconeri contro gli azzurri. Un momento decisivo per la stagione del Napoli di Gattuso e forse proprio per il futuro del tecnico calabrese sulla panchina dei partenopei: vincere la Supercoppa avrebbe potuto dare un altro significato a questa stagione, arricchire l’esperienza di Gattuso all’ombra del Vesuvio. Ed invece Insigne sbaglia un calcio di rigore decisivo in un momento altrettanto decisivo ed il risultato finale è che il Napoli perde la Supercoppa e la stagione azzurra prende una brutta piega.
Una piega scomoda in realtà già presa qualche settimana prima. E’ il 16 dicembre ed il Napoli, dopo tre belle e convincenti vittorie contro Roma, Crotone e Sampdoria, è in piena lotta per lo scudetto. A Milano si gioca lo scontro diretto contro l’Inter di Antonio Conte. Il Napoli è padrone del gioco e lo 0-0 sta stretto agli uomini di Gattuso. Nel secondo tempo, però, Lukaku tocca il primo pallone e dall’azione nasce il calcio di rigore per l’Inter. Insigne vede sfumare una partita fino ad allora perfetta a cui è mancato soltanto il gol, si arrabbia, perde la testa e manda a quel paese l’arbitro: espulso. Il capitano lascia la nave in un momento cruciale. Il Napoli perderà quella partita, nonostante l’ottima prestazione, e perderà, senza il suo capitano squalificato, anche lo scontro diretto successivo in casa della Lazio.
Lorenzo Insigne nel bene
Fu poi lo stesso Insigne a salvare il Napoli da una terza sconfitta consecutiva: due giorni prima di Natale, il Napoli è sotto in casa contro il Torino, ma a pochi minuti dalla fine, Insigne si inventa un tiro a giro al volo che si infila nel sette. Gli azzurri pareggiano a tempo scaduto evitando un Natale da dimenticare. Il 13 febbraio, invece, Lorenzo Insigne riscatta definitivamente sé stesso. L’attaccante napoletano si prende la responsabilità di battere un calcio di rigore contro la Juventus, di nuovo, dopo qualche settimana rispetto a quello sbagliato in Supercoppa. Stavolta non sbaglia ed in campionato il Napoli batte la Juventus 1-0 grazie al centesimo gol in azzurro del suo capitano: Lorenzo Insigne. E’ lo stesso Insigne ora a prendere per mano i compagni e trascinarli fuori dalla crisi. Il capitano azzurro si è preso sulle spalle la squadra per aiutarla ad uscire da un periodo nero. Già nella partita contro il Sassuolo, l’attaccante di Frattamaggiore era stato un vero leader in campo e si era lasciato andare, dopo il pareggio subìto a tempo scaduto per un’ingenuità difensiva, ad uno sfogo contro tutto e tutti. Sfogo accettato dai compagni: ad un capitano, un leader, si perdona tutto.
Ed il capitano ha trascinato il Napoli anche nella vittoria contro il Bologna: due gol, un assist non sfruttato da Osimhen per il colpo del 3-0 ed un festeggiamento, dopo il gol del definitivo 3-1, con tutto il gruppo, abbracciando tutta la panchina e dando un segnale di unione, di gruppo, da vero capitano.
Un Insigne in forma smagliante e finalmente leader vero. Un Insigne in formato Europeo che farà comodo anche all’Italia di Roberto Mancini. Intanto, però, l’azzurro da risollevare è quello partenopeo ed Insigne sta provando a farlo. Da vero capitano.