Serie A

Il Milan batte il Brugge e Fonseca “batte” Leao: ma serve una soluzione migliore

Ieri sera la formazione rossonera ha vinto 3-1 contro il Club Brugge nella partita valevole per la 3ª giornata della Champions League 2024/2025 e ha conquistato il primo successso stagionale in Europa. Una prova convincente da parte del Diavolo, trascinato dai gol di Pulisic e dalla doppietta di Reijnders ma a tenere banco in casa Milan resta la questione Leao e lo “scontro” con l’allenatore Paulo Fonseca.

La sconfitta di Firenze contro la Fiorentina prima della Sosta Nazionali di ottobre aveva riportato il Milan alla confusione e ai dubbi delle primissime uscite stagionali in campionato. Una partita quasi masochistica da parte dei rossoneri che tra errori difensivi e l’incredibile caos di campo scaturito sulla questione rigori (due sbagliati su due e calciati da chi non doveva farlo), aveva riaperto crepe che la vittoria nel Derby con l’Inter di eattamente un mese fa aveva cancellato.

(Photo by Spada, LaPresse, Calcioinpillole.com)

Milan, è Fonseca vs Leao. La vittoria in Champions col Brugge premia l’allenatore. Ma questa “guerra” non fa bene a nessuno

Due settimane dopo al rientro in campionato, l’allenatore del Milan Paulo Fonseca che contro la Fiorentina si è sentito depauperato dalla sua autorità e deluso dall’atteggiamento di alcuni giocatori chiave della rosa, compie scelte forti per la sfida giocata sabato contro l’Udinese e vinta per 1-0. A parte l’assenza dello squalificato Theo Hernandez, il tecnico portoghese del Milan sceglie di lasciare in panchina giocatori come Tomori, Abraham e soprattutto Rafael Leao, quasi impalbabile coi Viola. Le scelte danno ragione a Fonseca, che trova il gol vittoria sull’asse dei sostituti chiamati a fare meglio dei titolarissimi, con Noah Okafor e Samuel Chukwueze che costruiscono e finalizzano la rete che varrà i 3 punti contro i friulani.

Contro l’Udinese Leao resta per tutta la partita in panchina, e ieri sera contro il Club Brugge l’ala sinistra portoghese aveva la chance per scrollarsi di dosso un po’di critiche e riappacificarsi un po’ col suo allenatore. Titolare dal primo minuto, una prestazione sufficiente ma non esaltante con qualche ottima giocata delle sue ma anche molto anonimato.

Il coraggio di Fonseca nel rinunciare a questo Leao e vincere con le sue idee

Nonostante il vantaggio firmato da Pulisic e la superiorità numerica dovuta al rosso rimediato da Oniedyka del Brugge, il Milan si complica le cose da solo facendosi pareggiare ad inizio ripresa. Con coraggio Fonseca decide di provare a riaggiustare il match con un doppio cambio offensivo al minuto 60. Fuori Loftus-Cheek e soprattutto fuori Rafael Leao per Chukwueze e Okafor, i due uomini decisivi sabato contro l’Udinese.

Il portoghese non la prende benissimo ed esce sconsolato dal prato del Meazza e non salutando il suo allenatore, che un giro di lancette dopo trova soddisfazione nelle sue scelte. Azione personale di Okafor (che ha preso il posto di Leao come ala sinistra) che va via sulla fascia e serve l’assist per il 2-1 di Reijnders. Dieci minuti dopo stessa dinamica ma dal’altro lato, con Chukwueze che vola sulla destra, palla a Reijnders e 3-1. Due giocate che accendono San Siro e il pubblico rossonero, che forse avrebbe voluto vederle fare al proprio numero 10.

Leao si deve riprendere il Milan

Forse si sta ingigantendo la cosa, e il tutto rientra in una logica di gestione degli uomini e su come Fonseca stia captando come Leao non sia al top della forma psicofisica a differenza dei ben più affamati Okafor e Chukwueze. Ma evidentemente qualcosa c’è, perché non è cosa nuova l’emotività di Rafa che è più o meno da inizio stagione e sicuramente dopo l’ormai famigerato Cooling Break di Lazio-Milan che fa il minimo indispensabile (quando va bene) e non fa nulla quando è in giornata no.

E Fonseca fa bene ad aver intrapreso questa “battaglia” contro il suo connazionale mettendo il Milan sopra alle priorità, ma è auspicabile per i rossoneri che si possa trovare un punto d’incontro. Con Leao che deve sicuramente alzare il livello della sua stagione, ma con Fonseca che non deve rischiare di esacerbare lo scontro con quello che resta uno dei suoi migliori giocatori.

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Published by
Riccardo Tanco