Il mercoledì di Champions League tra nuovi e vecchi fasti
Aperta ieri, la prima giornata della Champions League 2020/2021 si chiude con un mercoledì ricco di spunti e gare che promettono gol e spettacolo.
Girone A
Si parte alle 18.55, con Salisburgo-Lokomotiv Mosca.
Fulcro iniziale dell’universo Red Bull, gli austriaci sono alla seconda partecipazione alla competizione continentale, dopo quella della scorso anno. L’hanno raggiunta tramite i playoff, battendo il Maccabi Tel Aviv in un doppio confronto quasi senza storia. A dimostrazione della crescita di un club tuttora capolista di un campionato che vince da sette anni consecutivi, lanciando continuamente giovani talenti nel grande calcio.
Alla terza apparizione consecutiva sono invece i moscoviti, che in entrambe le precedenti stagioni si sono fermati alla fase a gironi. Attualmente al quarto posto nel campionato russo, con 21 punti in 11 giornate, nel corso dell’ultima sessione di calciomercato hanno perso pedine come Joao Mario e Aleksey Miranchuck, fratello gemello di Anton, ancora in rosa, ma restano comunque una squadra da non sottovalutare, specialmente in casa.
Alle 21 è invece fissato il calcio d’inizio del big match di questo mercoledì di Champions League, tra Bayern Monaco e Atletico Madrid.
A oggi, i bavaresi sono sicuramente una delle principali, se non la principale superpotenza del calcio mondiale. A dispetto dell’attuale secondo posto in campionato, frutto del pesante rovescio per 4-1 contro l’Hoffenheim. Per le avversarie resta comunque il peso psicologico di affrontare i Campioni d’Europa in carica e i Campioni di Germania da otto stagioni consecutive.
Dall’altra parte ci sono dei Colchoneros che sembrano perdere gradualmente il vecchio smalto. In Liga viaggiano a 8 punti in 4 partite (ma con due da recuperare), mentre in campo europeo sono reduci da uno dei percorsi più curiosi visti negli ultimi anni, avendo eliminato il Liverpool agli ottavi ed essendo stati eliminati dal Lipsia ai quarti di finale dell’ultima Champions League.
Girone B
Nello stesso gruppo di Inter e Borussia Monchegladbach, in campo alle 21, l’altro anticipo delle 18.55 di questo mercoledì di Champions League vede incrociarsi Real Madrid e Shaktar Donetsk.
I blancos sono in un momento particolare della loro storia. Temporaneamente privati del tempio del Bernabeu, che il club ha deciso di rinnovare sfruttando le porte chiuse, sono, di fatto, la stessa squadra dello scorso anno. Nessun colpo in entrata e cessioni importanti ma necessarie per dare respiro alle finanze in sofferenza: questo il leitmotiv dell’ultimo calciomercato delle merengues. Per cui però, vale sempre il vecchio adagio sul peso del blasone. Tanto in Liga, nonostante l’ultima sconfitta, quanto nell’Europa che storicamente dominano.
L’ultima uscita europea degli ucraini non è esattamente di quelle da ricordare. Al di là dell’eliminazione, il 5-0 inflitto proprio dall’Inter in Europa League non ha reso giustizia a una squadra che da anni frequenta i palcoscenici europei, anche con buon profitto. Attualmente terza nel campionato nazionale, con 12 punti in 6 giornate, quella di Luis Castro resta una squadra temibile, specialmente quando viaggia sulle ali dell’ispirazione dei suoi brasiliani, ormai un marchio di fabbrica del club del Donbass.
Girone C
Il gruppo più equilibrato della Champions League, ma solo in ottica secondo posto, vede sfidarsi contemporaneamente Olympiacos-Marsiglia e Manchester City-Porto.
Nello stadio di casa del Pireo, la squadra più titolata di Grecia proverà a battezzare al meglio la 33° partecipazione della sua storia al massimo trofeo continentale. Che, però, non ha mai riservato grandi gioie: l’ultima volta che i biancorossi hanno superato la fase a gironi risale infatti alla stagione 97/98, quando uscirono ai quarti di finale contro la Juventus. Che sia questo l’anno buono per i campioni di Grecia in carica?
Dall’altra parte ci sarà invece l’unica francese ad aver conquistato la Champions League, nella stagione 92/93, ma che torna a giocarsi una fase a gironi del torneo dopo ben sette anni di assenza. Lo fa, tuttavia, in un momento non proprio brillante, dopo un calciomercato poco movimentato e nel mezzo di un avvio di campionato che la vede solo al sesto posto, con 12 punti in 7 partite, ben 5 in meno della capolista Lille.
Un momento simile a quello che stanno vivendo i Citizens, a metà classifica in Premier League, seppur con una partita da recuperare. Ciò che più conta, in ogni caso, è che Pep Guardiola e i suoi siano chiamati a riscattare non solo la cocente eliminazione di agosto contro il Lione, ma anni di delusioni in campo europeo, ultima terra da conquistare per l’ambiziosa e facoltosa proprietà emiratina.
Non va comunque molto meglio ai portoghesi, che tornano in Champions League dopo una stagione di assenza, passata senza grandi soddisfazioni nell’Europa “minore”. Così come avaro di soddisfazioni è stato un calciomercato all’insegna del risparmio e un avvio di stagione che, dopo 4 partite, vede i Dragoes, sì, al secondo posto in campionato, ma distanti ben 5 punti dalla capolista Benfica. Tuttavia, nonostante i fasti del 2004 siano passati da tempo, la lunga esperienza europea resta un fattore importante per i biancoblù di Oporto.
Girone D
Insieme all’incrocio inedito tra Midtjylland e Atalanta, “chiude” il programma di questo primo mercoledì di Champions League, alle 21, un Ajax-Liverpool dai più diversi contenuti.
Dopo l’exploit europeo di due stagioni fa, nella scorsa stagione i Lancieri hanno vissuto un periodo di flessione che li ha portati all’eliminazione ai gironi di Champions League e ai sedicesimi di Europa League. Lo scoppio della pandemia e lo stop all’Eredivisie gli hanno negato anche la gioia del titolo. Il calciomercato ha portato cessioni pesanti e nuovi, giovani ingranaggi, che però devono ancora entrare pienamente a regime. In campionato, per ora, la squadra di ten Hag insegue il PSV. Nel massimo torneo continentale, un ritorno a vecchi fasti solo parzialmente riassaporati.
I Reds, infine. La cui stagione, appena iniziata, ha già conosciuto spartiacque importanti. Il primo è senza dubbio la sconfitta per 7-2 contro l’Aston Villa, che ha aperto interrogativi sulle reali motivazioni di chi ha saputo vincere una Champions League e, l’anno successivo, un titolo nazionale che mancava da trent’anni. Il secondo è l’infortunio occorso a Van Dijk, che ha privato Klopp della chiave di volta di una difesa che aveva già mostrato qualche crepa. Come gli avversari olandesi, anche il Liverpool ha qualcosa da inseguire: conferme, in patria e oltre confine.