Il martedì di Champions League tra esordi, ritorni e un big match
Dopo appena due mesi e mezzo dalla finale che ha visto opposte Bayern Monaco e Paris Saint-Germain, la Champions League è di nuovo ai nastri di partenza, con un martedì da “parte bassa” del tabellone.
Girone E
Alle 21, a Rennes, va in scena Rennes-Krasnodar, sfida tra esordienti assolute della competizione.
Terza in Ligue 1 a pari punti con il PSG, il Rennes è da tenere d’occhio anche per i valori della rosa di cui dispone, in cui spicca senza dubbio il talento classe 2002 Eduardo Camavinga. Accanto a lui, diversi volti noti della Serie A: Rugani, Dalbert, N’Zonzi, Niang.
Fondato solamente nel 2008, il club russo è arrivato a questa Champions League dei turni preliminari, ma non sta vivendo un momento brillante in campionato, dove è settimo dopo 11 giornate. Il Krasnodar può comunque contare su qualche calciatore di peso come Cabella e Berg, ma anche su un giovane interessante come Suleymanov, fantasista classe ’99 accusato, un paio di anni fa, di avere quattro anni in più di quelli dichiarati.
Contemporaneamente, a Londra, si affrontano Chelsea e Siviglia.
I Blues sono forse tra le squadre più attese di questa stagione, soprattutto dopo la faraonica campagna acquisti condotta in estate, ma finora sono stati piuttosto deludenti. In Premier League, al momento, veleggiano poco sopra la metà della classifica, ottavi a 8 punti.
Non troppo diverso il discorso per i vincitori dell’ultima Europa League. Anche loro protagonisti di un mercato interessante, dopo 4 partite di Liga sono però piuttosto attardati, a quota 7 punti e reduci dalla sconfitta contro il Granada, anche se con due match da recuperare.
Girone F
Oltre a Lazio-Borussia Dortmund, in campo a Roma alle 21, il programma di questo martedì di Champions League prevede l’anticipo delle 18.55 di San Pietroburgo, dove lo Zenit affronta il Club Brugge.
Campioni di Russia in carica, i padroni di casa guidano la classifica del campionato anche in questa stagione, seppur in coabitazione con lo Spartak Mosca. Alla quinta partecipazione al torneo, quella russa è sicuramente una squadra ostica e di grande esperienza. Incarnata, in campo, da veterani come il neoacquisto Lovren, il 37enne Zhirkov o il 32enne capitan Dzyuba.
Ma veterani della competizione sono anche i belgi, con le loro 16 apparizioni e la storica finale raggiunta nel 1978. Attualmente primo in Pro League insieme allo Charleroi, con 19 punti dopo 9 partite, stasera il Brugge dovrà però fare a meno di Mignolet, risultato positivo al Covid-19. Il tecnico Clement si affida comunque a una rosa giovane, in cui spiccano talenti come Charles De Ketelaere, trequartista classe 2001, e Krepin Diatta, esterno destro classe 1998.
Girone G
Al termine dell’altro anticipo di giornata tra Dinamo Kiev e Juventus, in programma alle 18.55 in Ucraina, alle 21, al Camp Nou, il Barcellona affronta il Ferencvaros.
Sui padroni di casa si potrebbe aprire un capitolo infinito. Dopo un’estate passata sulle montagne russe, i blaugrana non sono ripartiti meglio rispetto alla scorsa stagione. Come il Siviglia, infatti, gli uomini di Koeman hanno collezionato solo 7 punti in 4 partite di Liga, e sono reduci dalla sconfitta di misura contro il Getafe.
Un momento no di cui proverà ad approfittare la squadra più titolata d’Ungheria, nonché prima ungherese a qualificarsi alla Champions League, nella stagione 95/96, e unica ad aver vinto un trofeo europeo maggiore, la Coppa delle Fiere 64/65, a Torino contro la Juventus. Dopo anni di difficoltà, compresa una retrocessione, i biancoverdi hanno centrato la seconda partecipazione alla competizione battendo il Molde ai playoff, ma non esprimono comunque valori complessivi all’altezza del maggior trofeo continentale.
Girone H
Chiudono il tabellone e il programma di questo martedì di Champions League, alle 21, RB Lipsia-Istanbul Basaksehir e il big match tra PSG e Manchester United.
A Lipsia, i Roten Bullen continuano a costruire, pezzo dopo pezzo, il progetto architettato alla perfezione dalla multinazionale austriaca di cui possono esibire il marchio, ma non il nome. Una squadra di ragazzi terribili guidata da un altro ragazzo terribile, quel Julian Nagelsmann che ora guida la Bundesliga con 10 punti in 4 partite e punta a stupire ancora in campo europeo, dopo la semifinale raggiunta ad agosto, alla seconda partecipazione al torneo.
All’esordio assoluto in Champions League sono invece i campioni di Turchia in carica, la squadra del Ministero dello Sport e, soprattutto, del presidente Erdogan. Un club fondato solamente nel 1990, ma che, negli ultimi anni, si è affacciato spesso in Europa, seppur quella “minore”, provando a fare qualcosa di buono grazie a tante vecchie glorie del calcio internazionale. Non è mai andata benissimo. Oggi di quelle vecchie glorie non è rimasto più nessuno, e la squadra attuale non può comunque vantare valori da Champions League.
Al Parigi, infine, i vicecampioni d’Europa proseguono la loro caccia al coronamento dell’ambizioso progetto qatariota avviato nel 2011. Una caccia che punta soprattutto alla grossa preda europea, sfuggita di un soffio appena due mesi fa, alla prima finale di Champions League della breve storia del club.
Dall’altra parte, priva del grande ex Cavani, c’è una squadra tra le più indecifrabili d’Europa, ma non in senso positivo. Protagonisti di un avvio di stagione molto poco convincente, i Red Devils sembrano veramente in grado di vincere o perdere con chiunque, indifferentemente da quanti milioni siano schierati nella metà campo opposta, spesso dimenticando quanti ce ne siano nella loro.