Il futuro della Serie A e i fondi, la solita bagarre ‘all’italiana’

Il futuro della Serie A e i fondi, la solita bagarre ‘all’italiana’

(Photo by Daniele Buffa via Imago Images)

Nuovi intoppi per la Serie A e per la sua trattativa circa l’avvento dei fondi nel calcio nostrano. Nella giornata di oggi, ci sarà il voto cruciale circa la creazione di una media company, con la contestuale cessione del 10% a Cvc-Advent-Fsi. L’ingresso dei fondi d’investimento farebbe sì che, la trattativa sull’assegnazione dei diritti tv per il triennio 2021-24, li veda protagonisti. Tuttavia, l’ottimismo di settimane addietro, è stato celermente sostituito dalle nuove divergenze che, verosimilmente, rischiano di causare uno slittamento, in tempi dove le problematiche del calcio italiano non possono attendere oltre.

Ragioni economiche contro visioni politiche

Dei 20 club chiamati a votare, vi sono anzitutto fronde differenti circa le tempistiche previste. Infatti, club come Napoli e Lazio, stando a quanto riferito da La Repubblica, vorrebbero temporeggiare vista la loro, attualmente serena, situazione economica. Aspetto rimarcato oltremodo dalla gestione degli stipendi, versati puntualmente da ambo i club citati. Di differente avviso, senz’altro, sono alcune delle cosiddette ‘piccole’, vale a dire Bologna, Torino, Genoa e Sampdoria che, dati i gravi squilibri finanziari, optano per una soluzione di carattere immediato. A questo fronte, si allinea anche una big, ossia la Roma di Dan Friedkin. La coalizione dei favorevoli, infatti, reclama a gran voce la necessità di reperire istantaneamente i fondi. Ragioni economiche per i favorevoli, ragioni politiche per i contrari come le citate Napoli e Lazio. Oltre ad una leggera divergenza tra domanda e offerta. La Lega Serie A vuole 2 miliardi, l’offerta si ferma a 1,7.

I biancocelesti, nello specifico, nella figura del patron Claudio Lotito espongono ragioni di natura politica alla base dell’impasse. Il presidente della Lazio, infatti, coadiuvato dal patron partenopeo, spinge per uno slittamento ed un’accurata riflessione circa la perdita del controllo sulla Lega Serie A. Inoltre, Lotito spinge da tempo per una figura a lui cara che, nella giornata di oggi, verrà proposta come Consigliere indipendente, ossia Gaetano Blandini, direttore generale della SIAE

Agnelli contro la clausola Superlega

Non solo le tempistiche e il quadro di controllo politico, invero, sono al centro della contesa in Lega Serie A. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, punta il dito contro alcune clausole dell’accordo. In primis la richiesta dei fondi che, verosimilmente, non vi siano fuoriuscite dalla Serie A. La cosiddetta clausola Superlega. Inoltre, il patron bianconero non approva la durata del term sheet, che vincolerebbe la Lega Serie A ai fondi fino al 2100.

Servono 14 voti per l’approvazione ma, è molto probabile che, il tutto, verrà fatto slittare almeno a lunedì, quando vi potrebbe essere una votazione a 360 gradi anche relativa alle offerte dei diritti tv. Oltre alle posizioni politico-economiche, vi sono anche delle divergenze ‘interne’ che esulano dall’oggetto principale della questione. Ad esempio la faida tra Paolo Scaroni, presidente del Milan, e Claudio Lotito. Infatti, il numero 1 dei vertici rossoneri, sta provando a contrastare l’inserimento di Blandini, proponendo la figura di Fulvio Conti, ex presidente di Telecom. Sarà una sfida lunga ed estenuante, il cui esito si paleserà solo negli ultimi istanti, con difficili possibilità di previsione. Tutti contro tutti, uno stallo “all’italiana”.