Il CTS respinge la richiesta della FIGC per la riduzione dei tamponi
Il Comitato tecnico-scientifico del governo ha ufficialmente respinto la richiesta della Federazione di ridurre il numero di tamponi da effettuare sulle squadre italiane. La stagione ormai alle porte inizierà dunque con lo stesso regime di controlli attuato per la ripresa di quella appena conclusa.
Una richiesta, quella della FIGC, motivata dall'”insostenibilità” dell’attuale protocollo, che prevede un giro di test ogni quattro giorni per calciatori e staff di ogni squadra. Per il Comitato, tuttavia, un provvedimento del genere non può essere preso in considerazione per via dell’attuale situazione epidemiologica del Paese. Impossibile, dunque, ridurre il numero di tamponi o, in alternativa, effettuare i test sierologici su tutti coloro che, a vario titolo, prendono parte alle competizioni professionistiche nazionali.
Per una FIGC che chiede meno controlli c’è dunque un CTS che impone prudenza, per continuare a individuare e tracciare i casi di Covid-19 nel mondo del calcio. Nelle ultime settimane, i tamponi effettuati sui calciatori di Serie A in vista della stagione 20/21 hanno fatto emergere diversi casi. Individuati e isolati, i calciatori positivi al virus sono comunque, nella maggior parte dei casi, asintomatici o in buona salute.