Il City perde il derby ma non la Premier: il distacco è troppo ampio
Dopo Bayern Monaco-Borussia Dortmund e Atletico Madrid-Real Madrid ci si aspettava tanto spettacolo anche nel terzo grande big match di questo weekend di calcio estero, Manchester City contro Manchester United.
Manchester City, sconfitta nel derby a primo posto saldo
Le prime due partite non hanno assolutamente tradito l’attesa: in entrambi i match tutte e due le squadre si sono rese protagoniste di una grande prestazione, all’insegna dello spettacolo e della voglia di vincere. Nel derby di Manchester purtroppo è venuto a mancare uno dei due protagonisti, in questo caso inaspettatamente il City di Pep Guardiola.
Difficile dire se si è trattato di un calco di concentrazione, di mancanza di stimoli o di una squadra semplicemente appagata. Potrebbe benissimo non essere nessuna di queste tre cose, specie se si pensa al gol di Bruno Fernandes arrivato dopo appena un paio di minuti: la rete del portoghese ha senza dubbio tagliato le gambe alla squadra di Guardiola che non ha avuto la forza di reagire. Poche sortite offensive e quasi tutte contraddistinte da una timidezza che non fa parte del Manchester City. Lo United ha invece fatto la voce grossa, si è comportato da big a casa dei campioni gestendo il risultato con maturità e colpendo nel momento giusto con Rashford. La squadra di Solskjaer ha fatto capire perchè è stata in testa alla Premier per diverso tempo e perchè è seconda in classifica.
Nonostante questo però, a 10 giornate dalla fine i punti di vantaggio del Manchester City sul Manchester United sono 11. La situazione dunque non è cambiata così tanto e la sensazione è che alla fine i Cityzens riusciranno ad alzare senza troppi problemi il trofeo. L’ampio vantaggio permette alla squadra di Guardiola di potersi prendere dei momenti di pausa e di pensare ad un altro grande possibile obiettivo: la Champions League. La Champions League che tornerà fra una settimana per i Cityzens, chiamati a blindare il proprio passaggio del turno con il Borussia M’Gladbach.