Insieme all’addio di Leo Messi, è stato il colpo più ‘chiacchierato’ degli ultimi giorni. Si tratta dell’imminente trasferimento di Romelu Lukaku al Chelsea, per cui i Blues verseranno 115 milioni di euro nelle casse dell’Inter. Tuchel avrà il suo centravanti, dopo aver dato a lungo la caccia ad Erling Haaland che, alla fine, rimarrà al Borussia Dortmund. I campioni d’Europa aggiungono un altro tassello importante alla loro rosa stellare: un centravanti in grado di portare a referto 64 gol e 16 assist in 95 presenze complessive con la maglia della Beneamata tra campionato, Coppa Italia, Champions League ed Europa League.
I Blues versarono 15 milioni di euro all’Anderlecht nel 2011 per accaparrarsi il belga. Ora, 10 anni dopo, sono pronti a sborsarne ben 100 in più per riportare Big Rom allo Stamford Bridge. Lukaku è l’ultimo di una serie di centravanti che, sotto la gestione Abramovich, ha portato a investimenti per quasi 600 milioni di euro, non sempre ‘legittimati’ dai risultati del campo, come analizzato accuratamente dalla testata spagnola As.
Appena un anno fa, il Chelsea, versava 53 milioni di euro al Lipsia per uno dei talenti più emergenti d’Europa: Timo Werner. Il tedesco – classe 1996 – non è stato in grado di ritagliarsi un ruolo da protagonista, facendosi preferire il carisma e l’esperienza di Oliver Giroud. Prima dell’ex Lipsia, non era andata meglio con Gonzalo Higuain, prelevato in prestito nel gennaio 2019 – dalla Juventus – dopo 6 mesi in chiaroscuro al Milan. Il Pipita poteva essere il tassello perfetto con Sarri in panchina ma, alla fine, anche a Londra l’esperienza di Higuain durò appena 6 mesi prima di tornare a Torino, nonostante la vittoria dell’Europa League in cui l’argentino interpretò la parte dello ‘ spettatore’. Non andò meglio in precedenza con un altro attaccante a tinte bianconere: Alvaro Morata. Prelevato per 66 milioni dal Real Madrid – nell’estate 2017 – lo spagnolo ha chiuso l’esperienza ai Blues con 24 gol e 6 assist in 72 presenze, tra tanti rimpianti e un trasferimento all’Atletico Madrid, fino a tornare in prestito alla Juventus.
Operazioni in ‘secondo piano’ ma comunque non all’altezza delle aspettative quelle che, tra il 2014 e il 2016, fecero approdare ai Blues Batshuayi, Pato, Falcao e Loic Remy. Operazioni dalle spese più contenute che, in ogni caso, portarono ad un esborso complessivo da quasi 60 milioni di euro senza che, nessuno dei menzionati, riuscisse ad affermarsi al Chelsea.
Per circa 38 milioni di euro, nel 2014, il Chelsea prelevò Diego Costa dall’Atletico Madrid. I numeri hanno dato ragione al club: 58 gol e 24 assist in 120 apparizioni totali con la maglia del Blues. Rendimento da record con Antonio Conte alla guida, prima della rottura e il ritorno ai colchoneros. Da Stamford Bridge è passato anche Samuel Eto’o, approdato a titolo gratuito dall’Anzhi, così come Demba Ba – acquistato per 8,5 milioni. Infine, rispunta ancora Lukaku, acquistato per 15 milioni di euro dall’Anderlecht nel 2011, un anno dopo che approdasse uno dei top player di quel momento: Fernando Torres, trasferitosi dal Liverpool per la cifra record di 58,5 milioni di euro.
Scorrendo a ritroso fino all’inizio della gestione Abramovich – iniziata nel 2003 – compaiono anche nomi come Mutu, Crespo, Kezman, Shevchenko, Kalou e Anelka. Una sequenza smisurata di centravanti che hanno provato a prendersi Stamford Bridge non riuscendoci nella maggior parte dei casi. Ora, tocca di nuovo a Romelu Lukaku, con esperienza, carattere, gol e uno scudetto portato ai tifosi dell’Inter e atteso da 10 anni. Sarà lui a consacrarsi definitivamente? Intanto, dal 2003 ad oggi, la ricerca del top striker ha portato Abramovich ad investire 571,4 milioni di euro per il solo reparto avanzato della punta centrale.