Juve-Napoli si gioca o no? Questo è il dilemma, direbbe William Shakespeare. Forse però neanche il drammaturgo inglese avrebbe potuto pensare ad una trama come quella dell’ultima giornata del calcio italiano.
Tutto inizia nel tardo pomeriggio di sabato, quando da Napoli arriva una comunicazione: dopo le positività di Zielinski e Elmas (oltre che di due membri dello staff) l’Asl locale non fa partire la squadra di Gattuso. “Isolamento fiduciario di 14 giorni per tutti i giocatori”, anche quelli risultati negativi ai 3 giri di tamponi.
Una situazione che fa tremare il calcio italiano, in bilico tra un protocollo da rispettare e la necessità di non creare precedenti ‘scomodi’. In serata la Juventus (anch’essa con due positivi nello staff) comunica che “la squadra scenderà regolarmente in campo per la sfida contro il Napoli alle 20:45″. Nota a cui segue poco dopo quello della Lega Serie A, che si limita a confermare luogo e orario del big match.
La confusione con cui il calcio italiano va a letto è la stessa che lo riaccoglie appena sveglio. Tra le varie voci, l’unica certezza è che il Napoli non ha in programma alcun viaggio per Torino nella giornata di domenica. La decisione dell’Asl deriva dal timore che si ripeta un “caso Genoa”: con solo due positivi in rosa, i rossoblù partirono per il San Paolo, prima di scoprirne altri 20 e contagiare anche alcuni tesserati azzurri. Una situazione non prevista dal protocollo Figc, in cui quindi decide l’autorità sanitaria locale.
Un caso simile si è avuto proprio questa domenica in Germania. Il match di Zweite Bundesliga (Serie B tedesca) tra Amburgo e Erzgebirge Aue è stato rimandato per decisione dell’Ufficio di Igiene di Amburgo – l’equivalente di una nostra Asl – a causa di due positivi tra gli ospiti.
Nel pomeriggio, dopo la rifinitura effettuata dalla Juventus come da programma della giornata, è arrivato un altro comunicato della Lega Calcio. Una nota che chiarisce come il protocollo “deve garantire massima tutela della salute per le persone coinvolte e parità di trattamento tra i vari club”. Il regolamento attuale permette quindi a squadre con due positivi come il Napoli di giocare, come “ha permesso al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi all’Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari”. Squadre scese in campo “schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie”.
Linea chiara: il Napoli può e deve giocare la sfida contro la Juventus. “Non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita”. L’obiettivo della Lega è “consentire la disputa di tutte le partite e conseguentemente la conclusione regolare della Serie A”.
La palla ora passa al Giudice Sportivo. Sono due le possibilità a cui va incontro il Napoli nel caso (ormai inevitabile) di mancata discesa in campo a Torino. La prima: il 3-0 a tavolino, a cui il club potrebbe fare ricorso appellandosi a cause di forza maggiore. La seconda prevederebbe un rinvio della sentenza da parte dello stesso Giudice Sportivo per impossibilità di decisione al momento.