Il Bologna ora sogna l’Europa. Torino, che caos
Il Bologna batte anche il Torino di Juric e si candida ad un sognante posto in Europa: decidono la sfida Dall’Ara Fabbian e Zirkzee.
La 13a giornata di Serie A si è chiusa con il prosieguo di una fiaba che continua ad incantare un’intera piazza, collezionando conferme su conferme di grande prestigio. Il Bologna di Thiago Motta vince anche contro il Torino e sale al sesto posto in Serie A, prendendosi momentaneamente l’ultimo posto della zona Europa.
Bologna, ora l’Europa non è più solo un sogno
L’ultimo anticipo della dodicesima giornata di Serie A ha visto di fronte Bologna e Torino, con i felsinei che hanno vinto con un solido 2-0 grazie alle reti di Giovanni Fabbian e di Joshua Zirkzee. Una vittoria importanti per i rossoblu, che con questi tre punti salgono al quinto posto al pari della Roma e continuano a sognare un piazzamento europeo. Una partita complicata per i rossoblù, soprattutto nel primo tempo in cui i granata hanno cercato di pressare alto. La bravura dei ragazzi di Thiago Motta si è vista nella ripresa, quando il baricentro avanzato ha permesso di rendersi pericoloso e sbloccare la gara. Era una partita importante perché arrivava dopo la sconfitta contro la Fiorentina e soprattutto dopo la sosta, ma i felsinei hanno dimostrato un carattere importante contro una squadra ostica.
Male, malissimo il Torino che sembra essere incappato nell’ennesima stagione anonima. Nel primo tempo i ragazzi di Ivan Juric hanno provato a imbastire qualche azione pericolosa, ma la poca concretezza ha avuto la meglio. Una squadra scarica e poco compatta, costuita male soprattutto per quel che riguarda la spina dorsale del centrocampo. Juric a inizio stagione ha chiesto rinforzi, e ora si nota quanto forse il tecnico aveva ragione. I felsinei dunque raggiungono la Roma al quinto posto in classifica e continuano a sognare l’Europa in una stagione in cui sembrano esserci tutti i presupposti, merito di Motta che ha dato un importante identità a questa squadra. Malissimo il Torino di Juric, poco concreto e troppo anonimo per poter ambire a qualche traguardo particolare.