Il 66% delle donne che lavorano nel calcio subisce discriminazioni
Il 66% delle donne ha subito discriminazioni di genere nel calcio, ma solo il 12% dei casi è stato segnalato. Sono i numeri del rapporto “Women in Football”, associazione nata in Inghilterra per supportare e rappresentare le donne che lavorano nel mondo del calcio, a tutti i livelli, e che rappresenta più di 4.000 lavoratrici. Nel sondaggio – il più ampio di sempre – emerge che il 34% delle intervistate ha assistito in terza persona a discriminazione di genere, mentre l’82% si è trovata di fronte ad ostacoli nella carriera lavorativa. Il dato positivo è che il 66% ha detto di sentirsi supportato dal proprio datore di lavoro.
“Una storia di pregiudizi, percezioni obsolete e bullismo. C’è ancora molto lavoro da fare per garantire che le donne siano incoraggiate a costruire una carriera nel settore”, ha commentato il presidente di Women in Football, Ebru Koksal. “È nostra intenzione portare avanti insieme i nostri obiettivi, puntando su competenza, conoscenza, abilità ed esperienza comune per creare miglioramenti per tutti nel calcio, ora e per ogni persona che si unirà in futuro”.
L’indagine, inoltre, ha portato alla luce la difficoltà di denunciare la discriminazione di genere sul posto di lavoro, preferendo spesso “mettere i problemi sotto al tappeto”. O, peggio ancora, sottostimando e giustificando certi comportamento, considerati alla stregua di “battute”, che diventano spesso la forma più comune di discriminazione. E poi, l’81% ha avuto a che fare con stereotipi di genere nella propria carriera. Il 52% non è stato preso in considerazione per un avanzamento di carriera a causa del proprio genere. Solo il 14% crede che le donne siano incoraggiate a intraprendere carriere di successo nel calcio.