L’emergenza COVID potrebbe lasciare in eredità un’innovazione gradita ai club di Serie A. Con l’espandersi della pandemia, infatti, era stata istituita la regola dei 5 cambi. Doveva trattarsi di una regola transitoria ma sembra sempre più che possa essere confermata anche per il futuro.
L’idea della conferma della regola dei 5 cambi è stata lanciata nell’ultimo Football and Technical Advisory Panels dell’Ifab, ovvero l’ente internazionale che cura il regolamento del gioco. La regola era stata originariamente pensata come misura di emergenza nel post-lockdown, per garantire la salute dei giocatori. Anche dopo la ripresa i club hanno continuato a sfruttare questa norma, per impiegare più giocatori possibili. Se si confrontano le prime 8 giornate di questa stagione di Serie A con quelle della scorsa il risultato è limpido. 487 giocatori contro 427, quindi 60 in più. L’impressione è che sia davvero molto difficile fare un passo indietro, tornando ai canonici 3 cambi a partita.
L’Ifab è sempre molto attenta all’appeal del calcio, alla sua spettacolarizzazione. Sempre più spesso propone cambiamenti del regolamento, che siano riguardanti il fuorigioco, il tocco di mano o, come in questo caso, il numero dei cambi. La possibilità di poter far entrare in campo 5 giocatori della panchina, quindi praticamente metà squadra, può aiutare a dare nuova vivacità grazie ai subentrati o può contribuire a modificare l’assetto tattico iniziale. I grandi club sono sicuramente avvantaggiati in questo senso, potendo sfruttare l’ampiezza della rosa mentre le piccole possono cercare di sovvertire l’esito dell’incontro con la freschezza dei “panchinari”.
La Serie A ha mantenuto la regola anche in questa stagione, al contrario di altri campionati europei. L’esempio lampante è la Premier League, tornata ai classici 3 cambi in partita. A lamentarsi di questo il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp il quale ha affermato: “Sembra che il coronavirus abbia cambiato tutto il mondo tranne la Premier, con una stagione più corta di 4 settimane ma con lo stesso numero di partite e solo 3 sostituzioni, mentre in tutti gli altri paesi hanno mantenuto i 5 cambi. In Italia, Juve e Inter hanno le rose più numerose ma tutte le altre squadre erano concordi sul fatto che servissero cinque sostituzioni. Non è una cosa che riguarda me o il Liverpool ma la salute dei giocatori”.
Un’idea che farebbe quindi felici molti allenatori e società in giro per l’Europa e che potrebbe aiutare la godibilità del gioco del calcio.