Ibrahimovic: “Lukaku? È il benvenuto a Sanremo. Sarò Zlatan”
Zlatan Ibrahimovic ha parlato in conferenza stampa della sua partecipazione al Festival di Sanremo: “Quando mi ha chiamato Amadeus non ho detto no, ho detto sì. Mi ha detto di non preoccuparmi e di stare tranquillo, devo essere me stesso. I soldi non sono importanti, le cose hanno valore. Se faccio qualcosa è perché lo voglio fare, lo faccio col cuore perché voglio ringraziare l’Italia per quello che ha fatto con me. Sicuro è più facile fare gol, sono in buone mani con Amadeus e Fiorello. Non so cosa mi aspetta, ma non sono preoccupato, se sbaglio nessuno mi può giudicare, e se faccio bene ancora meglio, così avrò un altro lavoro quando smetterò. Sono carico, non so cosa mi aspetta. Ma sicuro ci divertiamo”.
Sull’infortunio: “Il programma è sempre uguale, sono stato sfortunato, ho avuto una piccola lesione, ma posso fare tutto. Il programma del Festival non cambia, sono sempre disponibile per Amadeus”.
Sulla polemica con LeBron: “Il razzismo e la politica sono due cose diverse. Noi atleti uniamo il mondo, la politica divide il mondo. Tutti sono benvenuti, non c’entra niente da dove arrivi, noi facciamo quello che facciamo per riunire, le altre cose non le facciamo perché non siamo bravi, se no facevo politica. Questo è il mio messaggio. Gli atleti devono fare gli atleti, i politici devono fare i politici. Non penso tanto, quelli che mi conosco sanno che sono un professionista e non devo dire che arrivo primo o ultimo. Mi devono vedere come un esempio. Quando faccio il mio calcio sono molto concentrato su questa cosa, il mio obiettivo col Milan è quello di aiutare. Dopo quello che l’Italia ha fatto per me, voglio restituire il più possibile qualcosa al vostro Paese e non solo giocando a calcio. Futuro in tv? Al momento non è tra i miei pensieri”.
Sul Milan: “Lavoro per il Milan e farò di tutto per far sì che il Milan abbia successo. Mi piacciono e rispetto tutti i club in cui ho giocato ma nel Milan mi sento a casa”.
Su Lukaku a Sanremo: “Gli do il benvenuto. Non c’è nessun problema personale, quello che si fa in campo rimane in campo. Se vuole venire è il benvenuto”.
Sul programma: “Prendo un giorno alla volta, secondo me è la migliore cosa. Stasera facciamo qualcosa. So ballare, ma ballo meglio in campo. Vediamo cosa succederà. Non voglio avere programmi, devo essere Zlatan”.