Ibrahimovic: “La Juve ha 38 Scudetti. Tonali? Bisogna aiutarlo”
Ibrahimovic è incontenibile sul palco del Festival dello Sport. Lo svedese parla a 360 gradi, ribadendo ancora una volta che gli Scudetti di calciopoli li sente suoi. E racconta di Raiola, Tonali, Leao…
Zlatan Ibrahimovic è sempre stato incontenibile, dentro e fuori dal campo. Giocatore straordinario con i piedi e mai banale con le parole. E sul palco del Festival dello Sport di Trento lo svedese ribadisce il concetto con dichiarazioni che faranno discutere. Partendo dagli Scudetti vinti dalla Juventus: “Sono 38, abbiamo lottato ogni giorno dimostrando che eravamo i più forti. Capello diceva che ero più tecnico di Van Basten ma non avevo i suoi movimenti. A ogni allenamento lavoravo sui tiri in porta per migliorare la concretezza”.
Poi parla di Mino Raiola: “Siamo cresciuti insieme e siamo diventati i più forti nelle nostre categorie. Per me è stato tutto, amico, papà e confidente. Ha sempre lavorato per i suoi giocatori, non per i club. Ci metteva davanti a tutto. Era forte”.
Ibra su Tonali: “Se è malato bisogna aiutarlo. Balotelli ha perso le sue occasioni”
Poi parla della questione relativa alle scommesse che ha coinvolto anche il suo ex compagno Sandro Tonali: “Quando è arrivato al Milan aveva realizzato il suo sogno ma nel primo anno era troppo tifoso. Serviva tempo per crescere, il calcio non è uno sport individuale. Di questa storia so poco, in lui non notavo niente di strano. Non si giudica prima di sapere tutto, se è davvero malato bisogna aiutarlo perché è come una droga”.
Su Mario Balotelli: “Quando uno con un talento così spreca le sue occasioni è un peccato. Lui ne ha avute tante e le ha sprecate tutte, questa è la verità. Non è come Leao. Quel tacco che ha sbagliato con il Newcastle è una roba geniale, se segni così sei un genio. Questa è la differenza e spiega perché Leao è in campo e Balotelli in tribuna”.