Ibra-Svezia, il CT Andersson: “Se vuole tornare, basta dirlo”

(Photo credit should read JONATHAN NACKSTRAND/AFP via Getty Images)

Zlatan Ibrahimovic sta vivendo una seconda giovinezza in questa prima parte di stagione. Undici reti in dieci partite, tra campionato ed Europa League, per il gigante svedese che sta trascinando il Milan.

Uno stato di forma che non può lasciare indifferente nessuno, a partire dal CT della Svezia, Janne Andersson, fresco di retrocessione nella Lega B di Nations League. “Penso sia il miglior giocatore svedese di tutti i tempi” – ha detto il CT in una recente intervista – “ma non sono sorpreso: sono impressionato dal fatto che possa continuare ad avere ancora questa fame“.

E allora perchè la Svezia continua a privarsi di un diamante così raro? La spiegazione la fornisce direttamente Andersson: “Serve che lui stesso voglia essere coinvolto. Nel 2016 mi ha detto chiaramente di non voler venire più in nazionale ed io ho rispettato la sua scelta. Ora, se volesse tornare, è necessario che lui lo dica: starà a me, poi, gestire la cosa“.

Mica facile. Il capocannoniere del campionato, infatti, non ci ha pensato due volte ad attaccare il CT svedese, reo di aver lasciato fuori un talento come Dejan Kulusevski nel match perso contro la Francia. Un comportamento che fece saltare i nervi del presidente federale Nilsson.

Due mesi dopo, Ibra ha lanciato qualche segnale tramite i suoi profili social, salvo poi nascondere la mano nell’intervista post Milan-Verona. Una tattica? Forse. “Non importa quello che dice o come lo dice” – taglia corto il CT Andersson – “so cosa ha detto a me e cosa abbiamo concordato. Da allora, non è cambiato nulla nel mio modo di vederlo“.