Iachini all’attacco per tenersi la panchina: a Parma col 3-4-3
Sabato sera, la Fiorentina sarà ospite del Parma, squadra reduce da un ottimo pareggio in casa dell’Inter. Una sfida, quella di Parma, importante per i viola e, soprattutto, per Iachini che si gioca tantissimo.
La Fiorentina, infatti, non ha iniziato nel migliore dei modi la stagione. Dopo la bella vittoria all’esordio contro il Torino, le sconfitte con Inter e Sampdoria, il pareggio (da situazione di vantaggio) con lo Spezia, la vittoria con brivido con l’Udinese e, infine, un’altra sconfitta con la Roma.
Sei punti in sette partite. Un ruolino di marcia molto deficitario, ancor più se si pensa che la Viola era data come una delle candidate alla lotta per un posto in Europa.
Risultati, questi, che, già dopo poche settimane, avevano portato l’allenatore a temere per la sua panchina. La società, tuttavia, ha sempre ribadito fiducia, ma se non dovesse arrivare una vittoria (e anche convincente) in casa del Parma, per Iachini l’esonero sarebbe cosa certa.
In occasione di questa finale, dunque, l’ex tecnico del Sassuolo sta pensando al cambio di modulo. Via l’ordinato 3-5-2 e dentro un più offensivo 3-4-3. Un’idea dovuta, soprattutto, alle difficoltà incontrate dalla Fiorentina in attacco. I gigliati, infatti, hanno messo a segno appena 10 reti in 6 partite, di cui appena 3 dal reparto offensivo.
Il capocannoniere della squadra è Castrovilli, un centrocampista, con 4 marcature. Cutrone è a quota zero, Kouamè e Vlahovic a uno e l’altro gol segnato da un attaccante è stato siglato da Chiesa, ora alla Juventus.
Polveri bagnate, dunque, che Iachini ha in mente di ravvivare con un modulo più offensivo e che metta nelle condizioni di esprimersi al meglio a diversi elementi della rosa. In primis Callejon. L’esperimento da punta contro la Roma è naufragato e, data l’età, sarebbe complicato per lo spagnolo ricoprire il ruolo di tutta fascia. Con il 3-4-3, invece, Callejon tornerebbe a fare l’esterno, suo ruolo naturale. Posizione in cui è nato anche Franck Ribery. L’idea di Iachini, infatti, è quella di schierare i due alle spalle di una punta, con Vlahovic al momento in vantaggio sugli altri due.
In seconda battuta Amrabat. Il centrocampista marocchino, infatti, non sta rendendo come ci si aspettava nel ruolo di mediano davanti alla difesa. L’ex Verona è, finora, apparso ingabbiato. D’altra parte, l’anno scorso si è messo in evidenza nel ruolo di mediano in un centrocampo a due, un ruolo in cui i compiti difensivi sono divisi a metà col compagno e si ha maggiore libertà di spaziare, specialità di Amrabat. Al suo fianco, con questo modulo, dovrebbe ritrovare la titolarità Erick Pulgar, ormai al 100%. Una coppia di mastini che, nonostante la veste offensiva, garantirebbe equilibrio.
Gli unici dubbi riguarderebbero la difesa. Pezzella, infatti, è KO e Lucas Martinez Quarta ha rimediato un rosso, all’esordio, contro la Roma. Disponibili, dunque, solo Caceres, Milenkovic e Igor. Da non escludere completamente, dunque, l’ipotesi difesa a 4, anche se per Iachini la linea a 3 è un mantra.
In ogni caso, qualunque sia il modulo scelto alla fine, la certezza è che l’allenatore ex Sassuolo ha deciso di andare all’attacco per tenersi la panchina. D’altronde si dice che la miglior difesa sia l’attacco e, poi, non ha nulla da perdere.