I poteri di Power Reijnders, dagli scaffali di un supermercato al professionismo: l’irruenza gentile di Tijjani

I poteri di Power Reijnders, dagli scaffali di un supermercato al professionismo: l’irruenza gentile di Tijjani

Tijjani Reijnders, Milan

Tijjani Reijnders è sin qui l’acquisto più centrato del post Maldini-Massara, addio che così tanto destabilizzato il Milan. L’olandese è ovunque in campo, segna ed il tifo rossonero si sta innamorando della sua straordinaria normalità.

Il percorso di Tijjani Reijnders verso il professionismo è oggettivamente affascinante. La sua storia è quella di un ragazzo normale, con i piedi ben piantati a terra e che per ora non si è fatto travolgere dalle luci della ribalta. Ricorda in un certo qual modo i campioni del mondo del 1982. Giocavano a calcio e regalavano gioie ma per arrivare al vertice avevano faticato ed erano quindi consapevoli di come girasse il mondo. Nato il 26 luglio 1995 a Zwolle in Olanda. Il città d’origine avrà un ruolo importante nella sua vita, grazie anche al papà.

Nella stagione 2015/2016 Tijjani giocava con il CSV’28, squdra dilettantistica olandese che veste e vestiva la maglia arancione. Il papà voleva che il figlio giocasse per lo Zwolle ma il Twente chiedeva un indennizzo per il trasferimento. Soluzione? Giocare con i dilettanti per un anno e trasferirsi poi nella squadra della propria città d’origine. Solo sedicenne entra quindi già a far parte della rosa dei Blauwvingers e si da parecchio da fare. Non solo allenamenti ma anche pulizia dello spogliatoio e gonfiatura palloni rientravano nei suoi compiti.

Reijnders già da adolescente era pronto al grande salto. Eppure, il papà, figura centrale nella sua carriera, non voleva che il figlio perdesse contezza rispetto alla vita reale. L’olandese quando ormai si allenava già stabilmente con la prima squadra dello Zwolle, lavorava al contempo in un supermercato. Meno di dieci anni fa sistemava barattoli sugli scaffali ed ora è uno dei migliori centrocampisti d’Italia. Moncada ci ha visto lungo e nel suo primo calciomercato a tinte rossonere è riuscito a strappare il giocatore dalle lusinghe del Bologna.

Tijjani Reijnders, Milan
Tijjani Reijnders, Milan

Tijjani Reijnders: consacrato nella nebbia di San Siro

In casa del Diavolo, quando si parla di Olanda, spunta innegabilmente un sorriso. La squadra guidata dai tre tulipani Marco van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard è ben impressa nella mente dei tifosi. Senza inoltrarsi in paragoni mirabolanti, si può senz’altro affermare che Reijnders è il candidato perfetto per proseguire sulla scia positiva avviata negli anni 80′ e 90′ dai suoi connazionali.

Reijnders è approdato al Milan nell’estate del 2023 dopo difficili contrattazioni con l’Az Alkmaar. Sulla panchina rossonera sedeva ancora Stefano Pioli che in quel momento stava plasmando il suo 4-3-3. L’olandese non aveva mai avuto esperienze al di fuori dei confini nazionali Tuttavia, in Eredivisie aveva già messo in mostra alcune caratteristiche quali l’ottima lettura dei movimenti senza palla, la capacità di muoversi nello spazio, una non scontata pericolosità nella fase di costruzione e quindi un’innata spinta offensiva. Qualora avesse sviluppato ancor più queste peculiarità e migliorato alcune criticità come non avventurarsi in azioni troppo rischiose in zone nevralgiche del campo ed essere più incisivo nei duelli aerei, la strada per diventare uno dei centrocampisti più forti d’Europa sarebbe stata tracciata. E così è stato.

All’inizio di questa stagione molto è cambiato. Paulo Fonseca è subentrato a Stefano Pioli ed a vestire la maglia del Milan è arrivato Youssouf Fofana. Accanto al francese, Reijnders ha potuto godere di maggiore libertà in fase offensiva. Ciò grazie al fatto che il compagno di reparto del numero 14 rossonero ha grande corsa ed ottima capacità di riposizionamento qualora necessario. Tuttavia, pur non essendo le reti la sua sola cifra stilistica, i numeri parlano di un tutto campista. Nel caso in cui dovesse proseguire questo suo rendimento, già a fine stagione potrà essere considerato uno dei migliori centrocampisti della Serie A.

Nel corso di questa stagione, tra campionato e Champions League Tijjani Reijnders ha realizzato sei gol e tre assist in 17 partite. È stato spesso lui il metronomo del Milan, specie nelle sfide che contavano qualcosa in più. Fosse per i punti o per il morale. Ineccepibile al Bernabeu, occasione nella quale ha blindato una prestazione mirabile con la rete che ha blindato il match in favore dei rossoneri. Altre due doppiette sono arrivate a stretto giro di posta. Una contro il Brugge e l’ultima contro il Cagliari a San Siro.

In una Milano nebbiosa, quasi cinematografica, era fortemente atteso un colpo di reni da parte del Milan dopo il mortificante pareggio di Cagliari. Morata ha ritrovato il gol dopo un periodo di magra ma a suggellare il successo di San Siro ci ha pensato Tijjani Reijnders con una doppietta spettacolare. A seguire l’immancabile esulta con la X, dedica al figlio Xavier.

Tijjani Reijners è il trionfo della normalità, nel senso più nobile del termine. È più roboante ciò che mette in mostra sul quadrato di gioco piuttosto di ciò che accade al di fuori. Un’abnegazione ed una mentalità fuori dal comune associate alle peculiarità prettamente calcistiche possono rendere un altro olandese il fiore all’occhiello del centrocampo del Milan.