1 Football Club, gli interventi di Bargiggia e Bergonzi
Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live.
Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi:
Paolo Bargiggia
Su Dybala – “Il tema sul giocatore juventino si è riacceso sabato sera dopo il suo gol all’Udinese. La sua esultanza polemica è una risposta ad Arrivabene che non perde occasione per punzecchiarlo sul rinnovo del contratto. L’Inter con Beppe Marotta fa il suo gioco, prova a destabilizzare un pò l’ambiente ma secondo me al momento non è in grado di presentare un’offerta al calciatore. La Juve presenterà un’offerta all’argentino ma al ribasso rispetto all’ultima volta. Sulle sue tracce potrebbero inserirsi Barcellona e Tottenham. Io penso che alla fine potrebbe restare anche in bianconero, a meno che la Juve non decidi di escluderlo dal progetto”.
Sul centravanti della Juve – “Allegri ormai considera Morata un attaccante esterno, quindi resterà. Le alternative sono poche, con Icardi non se ne fa nulla. Resta in lizza Azmoun, ma la pista non scalda troppo i cuori”.
Mercato Inter – “I nerazzurri resteranno così sino al termine della stagione. Potrebbe uscire Sensi al Sassuolo o alla Sampdoria. Stesso discorso per Vecino che potrebbe salutare il Centro sportivo Suning. In entrata potrebbero provare ad anticipare l’arrivo di Kostic, ma è molto difficile. Con il Sassuolo stanno trattando per gli acquisti di Scamacca e Frattesi ma queste sono comunque operazioni per la prossima estate”.
Sulle genovesi – “Due club storici hanno cambiato entrambi allenatori nelle stessa settimana. Rivedibile la gestione da parte degli americani che al momento ho l’impressione che non ci abbiano capito tanto del calcio italiano. Il Genoa ha fallito con Shevchenko, adesso è stato bloccato Labbadia, ma se Konko dovesse fare bene potrebbe anche restare. Alla Sampdoria è stato mandato via D’Aversa, adesso torna Giampaolo. Il ritorno del tecnico abruzzese è anche da inquadrare nell’ottica di una sorta di regolamento di conti all’interno della società blucerchiata a livello di dirigenti”.
Sul mercato del Napoli – “Gli azzurri stanno trattando Oliveira del Getafe, Parisi dell’Empoli e Tagliafico dell’Ajax ma in nessuno dei casi c’è la disponibilità da parte delle società di liberare i calciatori. Alla fine il Napoli potrebbe trattare con il Villarreal che ha tre esterni sinistri in rosa: Pedraza, Estupian e Alberto Moreno. Se gli spagnoli decideranno di privarsi di uno dei tre, il Napoli si farà trovare pronto”.
Mauro Bergonzi
Sugli episodi di Juve-Udinese – “Ad inizio campionato il Var era troppo invadente, poi c’è stato un periodo in cui è intervenuto poco. In questo ultimo weekend, nella gara di Torino abbiamo visto due errori grossolani del direttore di gara e della sua squadra arbitrale, Var compreso. C’erano due rigori per l’Udinese, soprattutto nel secondo caso sul fallo di Bernardeschi su Soppy è difficile capire perché il Var non sia intervenuto, in quel caso si trattava di chiaro ed evidente errore”.
Sulle dichiarazioni di Marino (direttore sportivo dell’Udinese) – “Quando si dice “campionato falsato” io non sono d’accordo, anche perché la Serie A si gioca su 38 giornate. I friulani hanno ragione nel lamentarsi per queste ultime due gare, anche se le situazioni sono diverse. Con l’Atalanta si è trattato di un problema burocratico, con la Juve invece ha sbagliato l’arbitro, va detto serenamente”.
Sugli episodi di Atalanta-Inter – “C’era un rigore per l’Atalanta per fallo di mano di Skriniar. Era impossibile da vedere per l’arbitro, doveva essere il Var ad intervenire. Una chiamata difficilissima, serviva la prospettiva giusta, ma quello a termine di regolamento è calcio di rigore”.