“Ho rifiutato Barcelona e Juve per l’Inter”. Capolavoro Marotta: operazione chiusa, è tutto vero
Marotta chiude la trattativa, un autentico capolavoro che fa felice sia Simone Inzaghi sia il gruppo squadra dell’Inter.
Avrà meno punti dell’anno scorso, segnerà di meno e prenderà più gol. È andata in sosta nemmeno da prima in classifica. Eppure sono tutti ancora convinti che sia l’Inter la squadra da battere in questo campionato un po’ folle che ricorda quello delle sette sorelle. Sicuramente senza padrone.
Il motivo è molto semplice e va inquadrato in un doppio contesto. Il primo, ovviamente, è quello tecnico. Simone Inzaghi è stato finora una garanzia: l’Inter in Champions League vola, ha pareggiato a Manchester col City e già battuto l’Arsenal. La squadra e i giocatori ci sono. Tantissima qualità e quantità a disposizione dell’allenatore nerazzurro.
E poi c’è la società. I nuovi padroni dell’Inter, il fondo Oaktree si sono presi ciò che era di Zhang, senza sbagliare una mossa. La prima, la più importante, è stata quella di non toccare un Management capace di ricucire parte del grande strappo economico di qualche anno fa.
A breve Oktree festeggerà il suo primo mezzo anno da proprietario dell’Inter, i conti stanno migliorando di bilancio in bilancio, tutti perfettamente allineati e sincronizzati, come programmazione e risultati che procedono a braccetto, perché in un grande club funziona così.
Il nuovo che avanza
Da una parte Simone Inzaghi e il gruppo squadra, che sta prepara a tornare all’assalto di campionato e Champions dopo la sosta. “Su di me c’erano Liverpool, Arsenal, Atletico Madrid, Juventus… ho scelto l’Inter”. Così parlò Piotr Zielinski, in una recente intervista all’emittente polacca Kanał Sportowy. “Sono arrivato in un grande club, dove non ti fanno mancare nulla – dice – a Milano un giocatore ha tutto ciò che serve, deve solo pensare a giocare”.
E qui scende in campo la dirigenza, che continua a costruire il futuro della Beneamata. Sei rinnovi in sei mesi. Barella, Lautaro, Asllani e Simone Inzaghi, una manovra monstre da oltre 180 milioni lordi da qui al 2029, 183,6 per l’esattezza, puntualizza Gazzetta dello Sport.
Avanti i prossimi
La quinta operazione chiusa da Marotta è stato quella di Yann Aurel Bisseck: ufficiale la sua estensione dell’accordo con l’Inter fino al 2029, con adeguamento dell’ingaggio annesso per il difensore tedesco, classe 2000, portato a un milione e mezzo di euro all’anno.
“Credo di aver fatto meglio di quello che tanti si aspettavano all’inizio – ha detto Bisseck sul canale tematico nerazzurro – perché non penso che molti mi conoscessero quando sono arrivato. Ho lavorato bene. Cosa significa questo rinnovo? Che il club e il mister si fidano di me”. Cinque rinnovi, dunque, e il sesto? Il prossimo sarà Denzel Dumfries, a completare un autentico capolavoro di Marotta, con il placet di Oaktree.