L’Hellas Verona punta a rigenerare il talento di Simone Verdi che il tecnico Cioffi ha voluto fortemente per rimpiazzare Antonin Barak. Il trequartista è arrivato dal Torino, club in cui Juric lo aveva praticamente messo fuori squadra: per questo, il principale obiettivo nel breve di Cioffi dovrà essere quello di recuperare fisicamente l’ex Bologna che nel frattempo si è presentato.
Sull’impatto al Verona: “L’impatto è stato molto positivo, non mi aspettavo un gruppo così coeso. È come se fossi qui da un anno per come mi hanno accolto. Arrivo da un periodo in cui sono stato fuori rosa al Torino, la società e l’allenatore avevano ritenuto fosse meglio così per la mia situazione, e quindi fisicamente sono più indietro rispetto alla squadra. ho svolto allenamenti prettamente atletici, ho lavorato poco col pallone. Occorre del tempo perché torni a regime, piano piano ci sto riuscendo: in questo momento conta evitare problemi fisici“.
Sull’interesse del Verona: “È stato però un mercato strano, ci sono stati pochi movimenti, per chi guadagnava molto era difficile trovare accordi con le società. Quando il Verona ha puntato forte su di me, però, la trattativa si è sbloccata subito. Sono un uomo di trent’anni che ha vissuto tanti campionati. Non sono uno che parla molto, preferisco parlare con i fatti in campo, e spero di riuscirci. Ho la sensazione di essere arrivato nell’ambiente giusto. Non sento grandi responsabilità, ho al mio fianco compagni che possono aiutarmi a esprimermi al meglio. Devo solo pensare a fare al meglio le cose che so fare “.
Sui suoi nuovi tifosi: “Prima di arrivare avevo guardato un po’ di partite, fino alla fine del mercato sono accadute molte cose qui. Da quando è finito, però, è iniziato un percorso, e credo che questa sia la strada giusta. Con la Samp abbiamo fatto un buon calcio, a Roma abbiamo affrontato una delle squadre che giocano meglio in Italia, ora affronteremo la Fiorentina che andrà a giocare in coppa giovedì. È una squadra importante, giocare in casa loro non è semplice, ma noi possiamo mettere in difficoltà chiunque“.
Sui problemi fisici in carriera: “Nel calcio ci sono molte dinamiche: sicuramente io ho delle colpe, dopo i due anni a Bologna sono passato per Napoli e Torino, senza avere continuità, se non a sprazzi. Ma ci sono state anche situazioni che non mi hanno aiutato: può essere un problema legato anche al mio carattere, in alcune situazioni mi faccio abbattere troppo facilmente. È un aspetto del mio carattere che devo ancora migliorare: spero di riuscirci, mi sembra di essere arrivato in un ambiente che mi possa aiutare a tornare quello che ero“.
Sul Torino e su Juric: “Non ho mai avuto problemi con lui, siamo sempre andati d’accordo. È una persona particolare, ma se ha qualcosa da dirti te la dice in faccia. Lo scorso anno ho avuto un po’ di infortuni, e io ho preferito andare a rimettermi in gioco a Salerno, perché avevo bisogno di risentirmi vivo e risentirmi giocatore. Quest’estate avevamo condiviso il fatto che non potessi più restare a Torino: ci sono state una serie di complicazioni, ma non dal punto di vista contrattuale, perché ero ben cosciente che il mio fosse un contratto pesante e avevo dato la mia disponibilità a ridurmi lo stipendio. Il Torino chiedeva dei soldi sul cartellino, e avendo un anno di contratto molte società non erano disposte a pagarlo, quindi si è deciso di rinnovare il contratto per consentire alla società di cedermi in prestito con diritto di riscatto“.