Alle 20:45 di domani l’Hellas Verona ospiterà il Bologna allo Stadio Bentegodi per disputare il match valido per la 23ª giornata di Serie A. Alla vigilia dell’incontro, l’allenatore degli scaligeri Igor Tudor è intervenuto in conferenza stampa per presentare l’impegno che attende i suoi giocatori.
Ecco le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore croato in conferenza stampa e riportate da TMW.
Su dove sarà la prossima stagione:
“È una domanda alla quale non do importanza, con tutto il rispetto. Stiamo facendo bene, viviamo un buon momento dal punto di vista fisico e psicologico. Ora bisogna essere intelligenti e schiacciare ancora più forte l’acceleratore, pensando il meno possibile a tutte le altre cose, alle classifiche e ai calcoli. Bisogna andare forte e fare le nostre cose”.
Sugli schemi offensivi vincenti dell’Hellas:
“Come ho detto già in precedenza, se non hai giocatori bravi non si fanno i gol. Poi mi piace infondere coraggio nell’andare a fare gol. È da quando alleno che ho dentro di me questa cosa, non mi trovo bene a star dietro, anche allenando squadre meno forti”.
Sul lavoro svolto in settimana:
“È stata una settimana corta, abbiamo giocato domenica e venerdì si rigioca. Con quelli che tornano dal Covid ci vuole un po’ di tempo, e va usata anche la sosta per farli tornare al livello di prima. Ma stanno crescendo in molti, speriamo di restare così”.
È quello visto contro il Sassuolo il livello al quale aspira?
“Me lo auguro. Nell’arco dell’anno ci sono sempre momento buoni e momenti meno buoni: un allenatore deve sempre mantenere il suo credo. Ora siamo in un momento positivo, sono sicuro che avendo giocatori intelligenti possiamo capire che bisogna sempre puntare a tutto. La Serie A è un campionato difficile, se non vai e ti abbassi ti puniscono. Il Bologna è una squadra seria, con giocatori importanti e un allenatore esperto. È sempre stato difficile da affrontarli e mi aspetto sia così anche domani”.
Su quanto manca alla salvezza:
“In termini di punti si sa quanto manca. Senza calcoli, vogliamo fare una bella prestazione domani. Non ti porta a niente pensare a queste cose: è bello per chi sta fuori, ma per chi fa sport tutto questo non dà niente. Il giocatore deve essere concentrato su quello che fa in campo, e trovare piacere nel fare queste cose. Se facciamo una bella prestazione, magari viene il risultato. Ma se fai le tue cose, tu vinci già, anche se perdi”.
Su Simeone:
“A Reggio Emilia mi è piaciuto Simeone, è sempre stato coinvolto nelle azioni da gol. Con la sua generosità ti dà sempre qualcosa. L’ho visto in crescita: meno pensa che deve fare gol, meglio è. La chiave è quella”.
Sull’unione del gruppo squadra:
“Penso sia merito della società. Ho trovato questo gruppo, chi li ha scelti ha fatto un buon lavoro. Se te scegli una strada, come quella intrapresa qui, i caratteri sono importanti. Se non c’è predisposizione al sacrificio non si può avere niente. Poi c’è un bel mix tra giovani ed esperti: chiunque arriva, vede quelli che indicano la strada”.
Si vede vicino a Juric come caratteristiche?
“Nessuno può essere il clone di nessuno. Poi nel calcio c’è da ‘rubare’ sempre, anche Ivan lo dice. Dieci anni fa andai a vedere gli allenamenti di Conte alla Juve, ho visto delle cose, mi sono piaciute e le ho prese”.
Sul mercato:
“Sul mercato qualcosa si farà. Noi siamo già contenti così, ma siccome abbiamo lasciato andare Magnani e Cetin e si è fatto male Dawidowicz è giusto intervenire là. Durante la sosta potremo lavorare e provare a crescere”.
Sullo stadio semivuoto;
“Ci mancherà, è un piccolo problema che va accettato. Spero che i 5.000 si facciano sentire”.
Su Barak:
“Ho detto che può stare in tutte le squadre della Serie A, è evidente. Domani ci sarà, sta bene: dopo la tripletta mica lo posso lasciare fuori (ride, ndr)”.
Su Depaoli
“Sono contento, ci può dare una mano sia a destra che a sinistra. Ci darà una grande mano da qui al termine della stagione”.