Hellas Verona, Djuric: “Voglio inserirmi subito nel club e fare bene”
Milan Djuric si presenta all’Hellas Verona. Arrivato dalla Salernitana, sarà lui l’ariete offensivo degli scaligeri il prossimo anno. Agli ordini di mister Gabriele Cioffi, l’attaccante bosniaco cerca continuità e vuole superare il numero di gol dello scorso anno: quota 5 gol. Nella giornata di oggi, direttamente dal ritiro dei gialloblù a Primiero, arrivano le prime dichiarazioni del giocatore.
Hellas Verona, Djuric: “Per me l’Hellas Verona è una grande opportunità”.
Marroccu ti ha portato a Verona con un blitz.
“Sì. Il mio contratto con la Salernitana era finito, quando il direttore l’ha saputo si è subito messo in moto e abbiamo risolto la questione contrattuale velocemente“.
Tu e Cioffi avete avuto modo di parlare di quell’incredibile Salernitana-Udinese?
“Sì, ci siamo detti due battute simpatiche su quella partita. Mi ha detto che ci è andata bene. L’Udinese ha fatto la sua partita, noi eravamo in difficoltà psicologica. Ma quello che contava era raggiungere l’obiettivo, e l’abbiamo fatto“.
Hai firmato un contratto di tre anni col Verona.
“Son sicuro di approdare in una società organizzata, formata da professionisti in campo e fuori. L’impressione è stata subito positiva: mi aspetto di dare una mano affinché le cose vadano positivamente“.
Sei più alto tu o Cioffi?
“Non mi sono misurato, ma abbiamo più o meno la stessa altezza“.
Al di là dell’altezza, però, scambi alla grande… Hai iniziato con il basket?
“Ho sempre giocato a calcio, mio padre ha indirizzato così me e mio fratello“.
Definirti centravanti boa però è riduttivo, hai ottima proprietà di palleggio.
“L’esperienza sicuramente aiuta. La mole fisica per certi versi ti aiuta e per altri ti penalizza. Facevo più fatica all’inizio, poi giocando tante partite si migliora. Gli allenamenti sono per me una sfida quotidiana, cercherò di migliorare anche in futuro“.
C’è un compagno che ti ha impressionato particolarmente?
“Ho giocato più o meno contro tutti. Veloso dal punto di vista umano e tecnico ha grandi doti, ha un piede fantastico e penso possa essere di grande aiuto a tutta la squadra, in campo e fuori. Abbiamo subito instaurato un bel rapporto“.
Perché hai scelto l’Hellas?
“Il direttore mi ha spiegato il progetto e aveva molta voglia di portarmi qui. Quando si avverte questa fiducia si è già a buon punto. È andato tutto velocemente, ho accettato senza problemi e con soddisfazione“.
Come vedevi l’Hellas Verona da avversario?
“Come una squadra difficile da affrontare, molto compatta, formata da giocatori che avevano grande coesione. Ci sono giocatori che possono risolvere la partita con una giocata, ma la coesione del gruppo è l’elemento che mi aveva maggiormente impressionato“.
E invece il Bentegodi?
“Un impatto importante. La tifoseria del Verona è conosciuta in Italia: è molto calda, aiuta la squadra anche nei momenti difficili. Mi ha sempre impressionato, si fa sentire pur essendo lontana dal campo. Questa cosa ti colpisce da avversario“.
Come ti descriveresti?
“Mi considero una punta centrale, molto fisica, che lavora per i compagni di reparto e anche per i centrocampisti. Posso dare una mano sulle palle inattive, e provo a essere un punto di riferimento quando la squadra è in difficoltà“.
Qual è il tuo obiettivo principale?
“L’obiettivo è inserirmi il più velocemente possibile dentro la squadra e assimilare tutti i concetti del mister. E poi dare un contributo affinché si migliori la stagione precedente“.
Il Verona è uno step in avanti nella tua carriera?
“Per me l’Hellas Verona è una grande opportunità. Arrivo in una società organizzata, con un bellissimo centro sportivo e bellissimi tifosi. Cercherò di rendere al massimo, per quanto il mister me lo concederà“.
Cosa ti ha insegnato l’esperienza alla Salernitana?
“Mi ha insegnato a non mollare mai: ci davano tutti per spacciati, e invece avevamo un gruppo coeso, che grazie anche all’aiuto dell’allenatore ha portato a casa una salvezza nella quale non credeva nessuno“.
Che spazio pensi di ritagliarti?
“Lo spazio uno se lo ritaglia in allenamento, poi il mister fa le sue scelte. Io ho caratteristiche precise, se il mister riterrà opportuno che io parta dall’inizio o subentri per me non c’è alcun problema. L’importante per me è riuscire a dare il mio contributo“.
Preferisci l’assist o il gol?
“Il gol è una bellissima soddisfazione, ma non disdegno nemmeno l’assist. L’importante è dare una mano e risultare decisivo per la partita“.
Il tuo obiettivo è chiudere la carriera all’Hellas Verona?
“Lo vedremo. Il Verona ha creduto in me, cercherò di ripagare la fiducia sin da subito. Dopodiché valuteremo, ci sono tanti fattori che possono condizionare questa decisione. Adesso mi sento bene, in questo momento dobbiamo faticare in ritiro. Ma finché avrò energie continuerò“.
Ti senti un lottatore?
“Sì, questa è una delle mie caratteristiche. Quando c’è bisogno di dare una mano non mi tiro indietro. A 32 anni uno deve essere un esempio anche per gli altri compagni: se mostri di saper lottare, anche i più giovani prendono esempio da te“.
In cosa puoi crescere ancora col Verona?
“Sotto tutti gli aspetti. Ho sempre creduto nel lavoro quotidiano, non si smette mai di imparare. Sono aperto a tutto“.
Come ti senti fisicamente?
“Le gambe risultano pesanti: ora c’è da faticare e soffrire, poi godremo dei frutti di questo lavoro a inizio stagione. La mia stazza mi penalizzerà all’inizio, ma io non mi tirerò di certo indietro“.