Hector Cuper in Italia se lo ricordano tutti. Due stagioni all’Inter, qualche mese al Parma, Ronaldo in panchina e lo Scudetto perso il 5 maggio 2002. La sua conferma da parte di Moratti fece volare il Fenomeno a Madrid e, nonostante una rosa di altissimo livello, arrivò sempre vicino alla vittoria senza raggiungerla. L’addio ai nerazzurri con esonero nell’ottobre 2003 e il ritorno per tre mesi nel 2008 a Parma con pessimi risultati. In quel momento l’hombre vertical aveva allenato i due club italiani oltre ad Huracan, Lanus, Maiorca, Valencia e Betis. Tante squadre? Neanche per idea. Da lì Cuper è diventato un vero e proprio giramondo e da oggi è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Siria.
La prima nazionale arrivò dopo Parma e fu la Georgia. Poi ancora club con risultati non indimenticabili. Aris Salonicco, Racing Santander, Orduspor in Turchia e Al Wasl negli Emirati Arabi. Dal 2015, però, Cuper si è dedicato definitivamente alle nazionali. Tre anni in Egitto con una finale di Coppa d’Africa e la storica qualificazione a Russia 2018 dopo 28 anni. Poi l’Uzbekistan e la Repubblica Democratica del Congo arrivata vicinissima alla qualificazione ai Mondiali. Ora inizia una nuova sfida per il tecnico argentino.