Harry Maguire: l’uomo rotto tra lo United e la Nazionale

Harry Maguire: l’uomo rotto tra lo United e la Nazionale

Photo by Daniel Leal Olivas - Pool/Getty Images / OneFootball

Quando l’anno scorso, durante il mercato estivo, il Manchester United ha acquistato dal Leicester Harry Maguire pagandolo 80mln di sterline, si diceva avesse trovato il proprio van Dijk. La storia, in effetti, è molto simile: van Dijk, infatti, era passato dal Southampton al Liverpool solo l’anno prima, per una cifra di 75mln di sterline.

L’accostamento è facile: Maguire e van Dijk, entrambi difensori, entrambi passati in maglia rossa, entrambi costosissimi. L’inizio della storia è sovrapponibile, ma lo sviluppo non potrebbe essere dei più diversi. Mentre van Dijk con il Liverpool è andato incontro a un crescendo culminato nella conquista del titolo la scorsa stagione, Maguire e lo United stanno via via precipitando.

Capitano dei Red Devils dallo scorso gennaio in seguito alla partenza di Ashley Young, Maguire ha dato cenni di cedimento già a luglio, in FA Cup.

In ogni modo termina la stagione con l’inserimento nella “squadra della stagione” (Team of the Season), stilata ogni anno dalla società italiana di analisi Wyscout.

La discesa di Maguire, però, è dietro l’angolo e comincia il 21 agosto di quest’anno a Mykonos.

Quest’episodio gli è valso non solo l’arresto, ma anche una condanna a quasi un anno di reclusione con sospensione condizionale.

Un fatto del genere, però, non poteva passare sottotraccia in patria, così il CT della nazionale inglese, Southgate, ha preso provvedimenti in vista delle gare estive di Nations League.

La versione del difensore del Manchester United in merito all’arresto non si è fatta attendere. In un’intervista resa alla BBC, Maguire ha raccontato di essere andato nel panico e di aver creduto si trattasse di un rapimento, più che di un arresto.

Gli strascichi di quest’evento sono enormi nella testa del difensore inglese. Una volta tornato al calcio non è più riuscito a imporsi come carismatico punto fermo dei suoi compagni di reparto. La sua difficoltà non è che lo specchio della partenza terrificante del Manchester United, suggellata dalla tennistica sconfitta per mano del Tottenham nell’ultimo turno.

Ora le sue sabbie mobili si stanno estendendo anche in Nazionale. Dopo la rimozione dalle due gare estive, Maguire è tornato a dividersi tra Manchester United e Inghilterra e ieri sera la sfida contro la Danimarca ha aggiunto un altro fotogramma al film dell’orrore del momento negativo di Maguire. Espulso già alla mezz’ora, ha lasciato i compagni in inferiorità numerica per tre quarti della partita. Quattro minuti dopo la sua uscita di scena, come un’enorme freccia sulle coincidenze strane nel calcio, la Danimarca si procura il rigore della vittoria, realizzato da Eriksen.

Niente di tutto questo, però, scalfisce la fiducia di Southgate. Al termine della partita di ieri, il CT dei Three Lions ha speso parole molto incoraggianti su Maguire:
“In periodi come questo capisci molto su te stesso e sulle persone intorno a te. Ne verrà fuori, è un campione e un uomo forte. Noi lo sosteniamo totalmente, è un elemento fondamentale per la Nazionale. So che anche da parte della sua squadra ci sarà lo stesso supporto”.

Sul tema della fiducia si è espresso anche Jamie Redknapp, ex calciatore – tra le altre – di Liverpool e Tottenham e attualmente opinionista a Sky Sports UK.
“È evidente che stia vivendo un momento di mancanza di fiducia in sé stesso. Non diventi capitano del Manchester United se non credi in te stesso e se non hai carisma e caratteristiche che i tifosi ammirano. Ora la sua autostima è a terra”.

Per Maguire, insomma, è un momento tutt’altro che facile. L’occasione della risalita, però, è presto in arrivo: dopo la pausa per le Nazionali torna la Premier League. Maguire e Manchester United sono legati a doppio filo. In un incrocio a due vie, il riscatto dei Red Devils passa anche dal riscatto del loro capitano e, viceversa, il risveglio di Maguire non può prescindere dal risveglio dello United. È l’incarnazione del principio per cui vincere aiuta a vincere.