Guerra in Ucraina, Mijatovic: “Lo sport rimanga fuori da tutto”
Predrag Mijatovic, ex attaccante montenegrino del Real Madrid, ha manifestato la sua contrarietà verso la scelta di sanzionare atleti e squadre russe. Egli ha vissuto una situazione simile durante la guerra dei Balcani, e conosce molto bene quel tipo di situazioni, motivo per il quale ha deciso di esprimersi in maniera decisa e convinta sulla questione. l’ex calciatore e dirigente dei blancos ha raccontato, inoltre, degli aneddoti legati al suo passato ed alla guerra che ha coinvolto il suo paese. Ecco le sue parole, rilasciate a beIN SPORTS.
Guerra in Ucraina, le parole di Mijatovic
Sul passato
“In questi giorni ho pensato molto agli anni ’90, quando le bombe sono cadute su molte città del Montenegro. Non capisco una cosa adesso come non la capivo tanti anni fa: perché gli atleti devono ricevere sanzioni?”
Sule sanzioni agli atleti russi
Un atleta non può gareggiare perché un politico ha preso una decisione sbagliata? Nel 1992 a causa del conflitto nel mio paese, non abbiamo potuto disputare l’Europeo. Siamo andati in Svezia e ci hanno buttato fuori come fossimo spazzatura. Non potevo neanche andare in albergo a trovare i miei amici. Lo sport dovrebbe rimanere fuori da tutto“.