Gravina sul tema stadi: “In Italia 5 inaugurazioni negli ultimi 15 anni”

Gravina sul tema stadi: “In Italia 5 inaugurazioni negli ultimi 15 anni”

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Continuano a tenere banco le vicende legate alla costruzione di nuovi impianti da gioco nel Belpaese. A rispolverare l’annosa questione ci ha pensato Gabriele Gravina, presidente della FIGC, che ha rimesso il focus sulla necessità di inaugurare nuovi stadi.

Gravina stadi FIGC
(Photo by Claudio Villa/Getty Images )

Italia lontana anni luce: l’allarme di Gravina

A margine del forum sugli stadi tenutosi presso la sede del CONI in Roma, ha parlato il presidente della Federcalcio Italiana, Gravina. Il dato portato dal numero uno della FIGC evidenzia quanto l’Italia sia indietro anche rispetto a paesi con campionati minori come Turchia e Polonia.

Intercettato da TuttoMercatoWeb, Gravina si è lasciato andare ad alcune, pesanti, dichiarazioni. Ecco le sue parole: “In Italia siamo lontani anni luce nel processo di evoluzione nella crescita di un asset, come quello degli stadi, che è fondamentale. E vorrei aggiungere un dato che è significativo: negli ultimi 15 anni sono stati realizzati 187 nuovi stadi nei paesi Uefa, in Polonia e Turchia ben 29, mentre nello stesso periodo qui ne sono stati inaugurati 5. L’incidenza è dell’1% degli investimenti totali in Europa. Sono contento perché ancora una volta si può parlare di un’esigenza di crescita, espressione ultimamente usata con diverse sue percezioni all’interno del mondo economico. La crescita, però, deve necessariamente avere un riferimento al tema di uno sviluppo sostenibile. Elemento che ingloba il concetto di crescita. In questo senso è indispensabile soffermarsi su un’esigenza di valorizzare i due asset fondamentali del mondo del calcio: vivai e infrastrutture“.

 

Gravina ha poi proseguito indicando una delle possibili vie per accelerare il processo: EURO 2032. L’eventuale organizzazione della kermesse, infatti, potrebbe dare una spinta decisiva all’avallamento dei progetti frenati dalle infinite questioni burocratiche. L’obiettivo è creare una rete tra squadre e città, con annesse infrastrutture, votata alla sostenibilità.