Gravina, non solo Superleague: playoff e rivoluzione dei campionati

Gravina, non solo Superleague: playoff e rivoluzione dei campionati

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Aggiornamento 15:10 – Dopo essersi espresso in merito alla Superleague, il Consiglio federale ha trattato altri due temi molto caldi e interessanti: i playoff e la riduzione delle squadre professionistiche. Il presidente Gabriele Gravina, numero uno della Figc, ha annunciato infatti un progetto di riforma dei campionati anche se, non tanto la serie A, ma serie B e Lega Pro, sarebbero le competizioni a “rischiare”.

“Il format dei playoff – sostiene Gravina – terrà conto della riduzione del numero delle squadre. Mi dispiace solo di aver sbagliato i tempi visto che ne avevo parlato due anni fa. Ai playoff ci pensa anche la Premier League, speriamo che questo possa favorire una riflessione anche all’interno di questo mondo. Poi mi dite se sono favorevole o meno ai playoff, vi dico favorevolissimo. Ma è chiaro che ci confronteremo tutti sul progetto”. 

Lo scudo anti Superleague

Il Consiglio Federale ha approvato la norma anti Super League. Modificato l’articolo 16 delle Noif (Norme organizzative interne federali):“Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla Uefa e dalla FIGC. La partecipazione a queste competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute comporta la decadenza della affiliazione”.

Queste le dichiarazioni del presidente Gabriele Gravina: Chi ritiene di dover partecipare a una competizione non autorizzata da Figc, Uefa e Fifa, perde l’affiliazione. Al momento non abbiamo notizie di chi è rimasto e chi è uscito. Questa norma si riferisce alle licenze nazionali. È evidente che se al 28 giugno, data di scadenza delle domande di iscrizione, qualcuno dovesse voler partecipare a competizioni di natura privatistica, non prenderà parte al nostro campionato. Chi ha interpretato la Super League come un atto di debolezza da parte di alcune società che vivono un momento di difficoltà economica e insurrezione nel sistema calcio, sbaglia. Sicuramente, è un tema delicato da approfondire”.