Gravina: “Nessun cluster in Nazionale. Pubblico agli europei? Sono moderatamente ottimista”

Gravina: “Nessun cluster in Nazionale. Pubblico agli europei? Sono moderatamente ottimista”

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Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a margine del consiglio federale che si è tenuto nella giornata di oggi. Il numero uno della federcalcio è intervenuto anche a proposito dei diversi positivi al Covid-19 che ci sono stati in Nazionale.

“Durante il ritiro della Nazionale c’è stata una severa e rigida applicazione del protocollo per il contenimento del virus, come era successo anche in occasione dei raduni e delle gare della finestra autunnale. Lo dicono i dati che abbiamo raccolto: fino al 31 marzo il gruppo squadra risultava assolutamente negativo. Non vogliamo entrare nel merito di alcune valutazioni scientifiche, ma tra i contagiati sono state individuate varianti differenti del virus, quindi il cluster della Nazionale non è un cluster: la catena non è mai stata alimentata“. 

Il pubblico ad Euro2020? Gravina risponde

“La risposta nostra per ospitare gli Europei a Roma è sì, speriamo sia altrettanto positiva anche quella del Governo. Sono moderatamente ottimista, domani mattina sarò a Palazzo Chigi per capire i risvolti di questa attività”.

“Capisco le grandi ansie di chi si limita alle analisi dei dati attuali ma dobbiamo avere coraggio e per questo ci dobbiamo proiettare all’11 giugno. Così come con tanta enfasi ci proiettiamo alla stima dei 500mila vaccini al giorno, dobbiamo farlo anche realisticamente sull’idea che l’Italia possa ripartire. Alla fine la Uefa richiede il 25% della capienza dell’Olimpico, sono 16mila spettatori, soggetti vaccinati, con tampone negativo o che hanno già avuto il Covid, peraltro sempre con mascherina e distanziamento”.

Sui vaccini ai calciatori

“Dobbiamo uscire da alcune false ipocrisie. Il vaccino serve a tutti gli italiani e noi auspichiamo nel più breve tempo possibile. Sembrerà strano, ma tra tutti gli italiani ci sono anche i calciatori, e noi non possiamo pensare che a giugno non arriveremo a un numero di vaccinati così elevato da poter permettere di vaccinarsi al gruppo squadra della Nazionale, composto da 50-60 persone. In quel momento (giugno, ndr) tutte le categorie a rischio dovrebbero essere totalmente coperte. Poi abbiamo letto che in alcune nazioni è perfino possibile scegliere quale vaccino fare: se qualcuno qui dovesse optare per questa strada, sarebbe uno spot molto negativo per il nostro Paese”.