Gravina e lo sconcerto popolare. Ibrahimovic-Lukaku, è solo l’inizio
Ibrahimovic-Lukaku. Il loro scontro, senz’altro, è un’immagine che rimarrà impressa nelle menti degli appassionati della Serie A. Un episodio talmente forte da aver coinvolto tutto il fronte mediatico, con interventi anche da mondi, usualmente, lontani dal calcio. Si è parlato di razzismo, di esempi da dare ai più giovani, di atteggiamenti pericolosi, di responsabilità. Si è detto tutto e il contrario di tutto. Oggi è arrivata la prima decisione del Giudice Sportivo che, verosimilmente, ha emesso le sanzioni che già erano note in anteprima. Una giornata di squalifica sia per lo svedese che per il belga. Ibra per il cartellino rosso, Lukaku per la somma di cartellini gialli che avevano portato l’ex Manchester United in diffida.
Tutto finito. Anzi no. Sull’episodio è intervenuto il presidente della Figc Gabriele Gravina. Ecco le sue parole: “Le immagini che abbiamo visto non sono state belle e vanno messe in discussione. Dal punto di vista regolamentare l’arbitro ha evidenziato quello che ha visto in campo, ora la procura acquisirà il referto per capire a cosa si riferiscono le squalifiche. Se non dovessero emergere indicazioni legate a fatti specifici il procuratore adotterà i provvedimenti che riterrà opportuni”. Parole chiare che, di fatto, annunciano come la Procura Federale abbia ritenuto di acquisire il referto di Valeri, al fine di analizzare con cura i connotati dell’aspro alterco.
Nello specifico, si cercherà di valutare scrupolosamente le valutazione del direttore di gara Valeri che, nel corso del match, ha ritenuto di ammonire ambo i giocatori, valutando il diverbio come un usuale “scambio di irrispettosità reciproca”. Ma, la questione, pare essere solo all’inizio. Si cercherà di capire se, le parole dello svedese (“Chiama tua madre e andate a fare le vostre str*****e voodoo“) possano essere ricondotte alla discriminazione razziale. Così come le minacce del belga (“Ti sparo in testa!) verranno messe sotto la lente d’ingrandimento. Il derby Milan-Inter, così come la sfida Ibrahimovic-Lukaku, si nutre di un’altra contesa, stavolta fuori dal rettangolo verde.