Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato ai microfoni de Il Giornale: “Il viaggio a Dubai? Il calcio italiano e la Nazionale sono molto considerati in quella parte di mondo. Ho ringraziato il governo per la grande considerazione mostrata nei confronti del calcio italiano non per semplice dovere ma perché ha permesso di centrare un paio di risultati storici. Il primo: il provvedimento consentirà ai club di rateizzare la parte fiscale dei primi 4 mesi del 2022. Con i morsi del covid e le nuove restrizioni in materia di posti negli stadi, non è un intervento banale”.
Stadio Olimpico intitolato a Paolo Rossi? E’ un altro segnale da accogliere con grande favore. Non è una mia battaglia ma uno spontaneo movimento di opinione pubblica nato dalla stima, dall’affetto e dal rispetto che la figura di Paolo Rossi evoca. Non si tratta poi di cancellare l’Olimpico, se mai di aggiungere a Olimpico Paolo Rossi, cioè un pezzo di storia che serva anche da riferimento per le future generazioni.
Bilancio del 2021? Indimenticabile, ecco l’aggettivo. Questo per l’aspetto sportivo. Per quello politico invece, poiché sono molto esigente con me stesso, immaginavo che la spinta propulsiva di quel successo Azzurro potesse provocare una rivoluzione culturale e sconfiggere retaggi del vecchio mondo. Così non è stato.
Mondiale? Mancini non mi ha dato l’impressione di essere preoccupato. Roberto è sereno e consapevole della nostra forza. Non ho paura, lo ripeto: ho più paura per la resistenza alle riforme che sono uno snodo decisivo per il nostro mondo.
Salernitana? É frutto di un’indicazione chiara e coerente della Figc. A me interessava solo far rispettare le regole, esserci riusciti senza mortificare la passione dei salernitani rappresenta una grande soddisfazione. Sono felice soprattutto per loro, non meritavano l’esclusione”.