Quando l’ex direttore sportivo Gianluca Petrachi, appena un anno fa, portava a Roma Gonzalo Villar dall’Elche per 4 milioni di euro, nessuno si entusiasmò. Nella stessa sessione, insieme al classe 1998 di Murcia, arrivò un altro spagnolo con un pedigree ben più promettente, ovvero Carles Perez. Il primo giocava in Serie B spagnola, il secondo stava trovando qualche presenza da titolare nel Barcellona. Inoltre, in Champions League, aveva fatto male all’Inter di Antonio Conte. Villar, nel silenzio e nello scetticismo procurato anche dalle sue prime prestazioni non esaltanti, ha continuato a lavorare fino a diventare un vero e proprio perno del centrocampo di Paulo Fonseca.
Appena 11 presenze complessive nel corso della passata stagione. Quest’anno, il giovane centrocampista, è letteralmente diventato una delle voci di rilievo del coro giallorosso. 20 presenze in Serie A, di cui 13 da titolare. 5 volte su sei titolare in Europa League, così come nella sciagurata serata di Coppa Italia, quando lo Spezia ha eliminato i giallorossi. Un impiego crescente che, nelle ultime nove partite di campionato, lo ha portato ad essere sempre nell’undici di partenza di Fonseca. Villar ha conquistato la Roma e attirato su di sé gli occhi di molti club europei. Personalità, difesa della palla da vero talento, visione di gioco principalmente votata allo sviluppo verticale della manovra.
Un vero e proprio metronomo di centrocampo, in grado di mantenere eleganza e precisione di palleggio anche su palle sporche, o su azioni frenetiche in velocità, utile anche qualche metro più avanti come trquartista. Come si suol dire: “Un portatore di ordine in mezzo al disordine”. Un solo step manca a Gonzalo Villar, al fine di consacrarsi come vero e proprio giocatore di riferimento: la media realizzativa. Solo un assist in Serie A e nessuna rete ancora. Ci lavorerà sicuramente e, vista la crescita esponenziale in questa stagione, c’è da aspettarsi che i numeri cresceranno ben presto. Una scommessa, almeno finora, vinta da Petrachi. Un gioiello inatteso per la Roma di Fonseca.