Le Aquile tedesche sono tornate a conquistare un trofeo europeo dopo quarantadue anni dall’ultima affermazione. Il percorso in Europa League dell’Eintracht Francoforte è stato memorabile e si è concluso con una vittoria insperata ai nastri di partenza della competizione.
La scalata dei tedeschi alla conquista della ex Coppa UEFA parte dai gironi. Le Aquile vengono inserite nel Gruppo D insieme a Fenerbahce, Olympiakos e Anversa. Nel raggruppamento gli uomini di Glasner ben figurano e superano agevolmente il turno da primi in classifica e imbattuti, avendo ottenuto tre vittorie e tre pareggi nei sei incontri del girone.
Il primo posto nel raggruppamento consente all’Eintracht di saltare i sedicesimi e approdare, dunque, direttamente agli ottavi di finale di Europa League. Qui i tedeschi affrontano il temibile Betis Siviglia che aveva avuto la meglio dello Zenit nel turno precedente. Il doppio confronto è equilibrato e dopo il 2-1 tedesco al Deutsche Bank Park, gli spagnoli vincono 1-0 al Benito Villamarín con un gol all’89’. La regola dei gol in trasferta non è più in vigore e per decidere chi approderà agli ottavi servono i tempi supplementari. Nell’extra time i tedeschi rischiano di perderla, ma al 120′ riescono incredibilmente a portarla a casa grazie ad un autogol di Guido Rodriguez.
Ai quarti di finale l’Eintracht incontra un’altra spagnola: il redivivo Barcellona di Xavi. Anche questa volta l’andata si gioca in Germania e si chiude sull’1-1 che rimanda il verdetto al match del Camp Nou, dove le Aquile compiono una vera e propria impresa. I tedeschi la sbloccano subito con un rigore di Kostic e raddoppiano con un super gol di Santos Borré. Nella ripresa arriva pure il tris, ancora con Kostic che spiana la strada ai suoi. Il Barça accorcia con Busquets e Depay ma si sveglia tardi, in semifinale ci vola l’Eintracht.
In semifinale è la volta degli inglesi del West Ham. Nel doppio confronto gli uomini di Schmidt riescono ad imporsi sia all’andata in Inghilterra che al ritorno in casa e staccano così il pass per la finale di Siviglia. Al Sanchez Pizjuan l’Eintracht affronta l’altra grande sopresa dell’Europa League: i Glasgow Rangers. Il match di Siviglia è molto equilibrato e dopo una prima frazione bloccata gli scozzesi la sbloccano nella ripresa con Aribo, abile a sfruttare un errore di Tuta. Il gol subito, però, sveglia i tedeschi che dopo poco più di dieci minuti ristabiliscono la parità con Santos Borré, al suo quarto gol nella competizione.
Dopo aver ripreso il risultato nelle due squadre subentra la paura di perdere e il risultato non cambia più fino ai calci di rigore. Dagli undici metri segnano 9 giocatori su 10. L’errore decisivo, che condanna i Rangers, è di Aaron Ramsey. Per i tedeschi è Santos Borré a siglare il penalty decisivo, diventando così l’uomo della storia per le Aquile. Contro ogni pronostico l’Eintracht Francoforte vince l’Europa League a 42 anni di distanza dall’unico trofeo europeo della sua storia.