Era la notte fra il 18 e il 19 aprile quando un comunicato ha letteralmente scosso il calcio europeo. “Dodici club europei di calcio annunciano congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori” recitava la nota. Una nuova frontiera. Un’ipotesi che sembrava impensabile fino a poco tempo prima. Eppure in una notte tutto è divenuto realtà.
Il motivo per cui è stata fatta la SuperLega? “La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l’instabilità dell’attuale modello economico del calcio europeo.” si legge nella nota. “Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente”. Una stagione di per sé anomala e lontana dal normale, causa Covid, ha rischiato di divenire ancora più strana data l’immensità delle rotture a cui si è rischiato di assistere. Tante ipotesi che poi sono rimaste tali ma che hanno sicuramente creato malumori. Dall’eliminazione delle squadre coinvolte dai propri campionati fino alla rimozione dalle competizioni europee, come la Champions e l’Europa League. Tutte voci che non hanno poi trovato un reale sbocco. Probabilmente il fallimento stesso della Lega ha spento ogni polemica a riguardo.
“AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile” c’è scritto nel comunicato. Le squadre coinvolte sono sicuramente blasonate, tra i migliori club per ognuno dei campionati scelti. Un gesto visto da molti come un atto di potere peraltro inaspettato e a favore di un sistema in cui ad arricchirsi erano i più ricchi. Alcune di queste squadre, tuttavia, rinunceranno alla competizione solo qualche giorno dopo. Le prime rinunciatarie, in concomitanza, sono state le squadre inglese con una serie di comunicati pubblicati a distanza di pochi minuti nella sera del 20 aprile, la data della (momentanea per alcuni, definitiva per altri) morte della Superlega.
Sicuramente risalta all’occhio l’assenza del Psg e delle due squadre tedesche più blasonate: Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Sul rapporto con la squadra francese si sa ben poco, in quanto sin dall’inizio le porte per loro erano chiuse. Ad ammetterlo è lo stesso presidente della SuperLega nonché anche proprietario del Real Madrid, Pérez. I due club della Bundesliga, invece, si sono dette non interessate sin dal principio a partecipare alla competizione. Sin dall’inizio si sono rifiutate di partecipare, donando di fatto un briciolo di speranza a tutti coloro che non credevano in questo progetto.