Gli eventi del 2021: Barcellona, il turbolento addio di Messi dopo 20 anni
Messi-Barcellona, una storia lunga 21 anni fatta di lacrime, sconfitte ma anche gioie e vittorie. Tante vittorie, arrivate tutte a suon di record raggiunti e frantumati a favore di numeri che negli anni si sono fatti sempre più grandi. Un nome quello di Messi, associato indissolubilmente a quello del Barcellona. Il giocatore più importante nella storia che, nelle speranze e nei pensieri di tutti i tifosi catalani, sarebbe rimasto a vita nel club che lo ha lanciato nel mondo del calcio e poi portato in cima all’olimpo.
La bollente estate del 2020
L’estate del 2020 era stata frenetica, tanto che il clamoroso addio di Messi sembrava potesse realmente avere luogo. Nel peggiore dei modi, per di più. Tante voci sull’argentino e sulla sua possibile destinazione futura, tanto che si parlava anche di rottura forzata con il club catalano, non volendolo perdere a 0 la stagione successiva ma nemmeno svenderlo al primo acquirente. Sebbene sembrasse che le due strade fossero destinate a dividersi dopo 20 anni le parti fanno entrambe un passo indietro. Messi rimane, con un solo anno di contratto e molti dubbi, ma rimane. Sarebbe stato a tutti gli effetti un anno difficile, martoriato dal Covid e senza pubblico. Ma Messi c’era e questo bastava per i tifosi blaugrana. Il loro idolo era ancora lì con loro, i fantasmi di un addio erano stati buttati via, eliminati. O forse rimandati.
Un addio inaspettato
Nonostante i problemi nati nell’estate 2020, i problemi si sanificano durante l’anno. Un’altra buona stagione da parte di Messi ha definitivamente cancellato le ultime macchie di un rapporto che era destinato a frantumarsi ma che, invece, nel corso dell’anno aveva ritrovato nuova linfa. Tanto che si parlava già di rinnovo. Durante l’anno. Molte parole e molte strizzate d’occhio, ma pochi atti concreti. Il Barcellona non è nelle condizioni di poter pagare un contratto planetario a Leo. Problema? In teoria si. In pratica il cuore di Messi batte ancora per il Barca. Non può andarsene. Così è spinto a dimezzarsi l’ingaggio a costo di poter aiutare la propria squadra. Nel frattempo giunge il 1 luglio e il suo contratto scade. Messi è svincolato. Ma la sua parola ormai è data al Barcellona. Quella è la priorità. Motivo per cui nessun altra squadra si fa avanti per tentare di iniziare dei colloqui. Ma il contratto non arriva, Messi vince la Copa America e in Spagna si inizia a parlare di un possibile futuro lontano da Barcellona. Sono comunque delle voci che non trovano conferme, la situazione non si scalda come nel 2020. Ma dopo alcuni giorni di silenzio tombale arriva la doccia fredda. Un comunicato del Barcellona annuncia l’addio di Messi, destinato a non rinnovare con i blaugrana.
La conferenza, le lacrime e il Psg
Viene annunciata poco dopo la conferenza stampa di Messi, che si sarebbe tenuta l’8 agosto, a distanza di tre giorni dal comunicato d’addio. Messi si presente in lacrime, in evidente stato di difficoltà davanti a migliaia di tifosi ancora increduli che dovranno vedere il loro idolo indossare un’altra maglia. Si sapeva in realtà già la sua destinazione, anche se niente era ufficiale. Il Psg, sapendo della rottura, si era infatti fatta avanti per tentare di ricongiungere Messi a Neymar, creando così con Mbappè uno dei tridenti più forti nella storia del calcio. “Cosa dire? La verità è che è difficile per me dopo così tanti anni, dopo aver trascorso tutta la mia vita qui. Non sono pronto a questo e onestamente non è come avevo pensato. Ho promesso ai miei figli che tornerò” sono le dichiarazioni che più sono rimaste impresse a tutti, tifosi del Barca in primis. Il 10 agosto viene ufficialmente ingaggiato dal Psg. Prenderà il numero 30, il primo avuto al Barcellona. Un vero e proprio nuovo inizio.