Gli atti del ritiro del Napoli in Abruzzo finiscono in Procura

(Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Non si fermano i caos in Serie A e ora anche il Napoli è finito nella bufera insieme alla Regione Abruzzo.

Come riportato su ‘La Repubblica’, il centro della questione è l’approvazione della variazione del bilancio che permette di coprire finanziariamente la Convenzione firmata dalla giunta abruzzese guidata dal Governatore Marco Marsilio di Fratelli d’Italia con il Presidente Aurelio De Laurentiis.

“Nell’ambito delle attività finalizzate alla ripresa post Covid delle attività produttive e turistiche sul territorio di competenza, la Giunta Regionale dell’Abruzzo stanzia un milione e 220mila euro annui per gli esercizi 2021-2025 al Napoli Calcio.”

Sopracitato è l’Articolo 1 della Convenzione, con il Napoli Calcio che si impegna a passare i ritiri dei prossimi cinque anni nel complesso sportivo di Castel Sangro.

“Una grande possibilità per rilanciare il nostro turismo, un ritorno d’immagine molto forte per la Regione.”

Spiega il Governatore ma, l’accordo, ha indispettito il Movimento Cinque Stelle che ha spedito gli atti all’Anac e alla Procura.

La capogruppo grillina della Regione, Sara Marcozzi, ha posto due questioni da analizzare.

La prima questione è di carattere tecnico.

Il Napoli è stato scelto senza prendere in considerazione nessun bando, nonostante si tratti di un impegno che vada oltre i quarantamila euro. Nel piano per la promozione territoriale dell’Abruzzo, inoltre, non si fa mai cenno al calcio.

La seconda questione, invece, è del tutto politica.

“In piena emergenza Covid, con gli ospedali al collasso è incredibile che la Regione pensi al Napoli. Sottraendo quel denaro a chi ne aveva bisogno.”

Viene spiegato.

 “Hanno tagliato i fondi al microcredito per darli al Napoli.”

Afferma inoltre il deputato di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.

Sempre a ‘Repubblica’ però, il Governatore Marsilio ha voluto spiegare la situazione chiarendo che la Convenzione prevede per la Regione ottanta biglietti gratuiti per le partite, shooting fotografici e quattro palloni autografati.

“Si trattava di fondi nella libera disponibilità della Regione, che arrivano dal rientro di prestiti fatti nell’ambito della programmazione Fas 2007-2013. Gli attacchi politici sono strumentali.

Questa storia nasce a giugno quando De Laurentis cercava un luogo dove fare il ritiro. Avevano pochi giorni per via del Covid. Mi chiama una mattina alle sette per capire se c’era possibilità qui in Abruzzo. Lo porto a Castel di Sangro e resta a bocca aperta: la mia è stata una decisione maturata nel giro di pochi giorni, il Napoli non poteva aspettare i tempi della burocrazia.

Avere il Napoli a Castel di Sangro ci darà una grande spinta per la ripartenza.”