Giovinco sul calcio in Arabia Saudita: “Idee diverse dalla Cina”
Conoscitore di quel mondo data la sua recente esperienza, Sebastian Giovinco ha rilasciato un’intervista a Sportweek, parlando del calcio in Arabia Saudita, protagonista indiscusso di questo mercato estivo: “Di potenzialità ne hanno a dismisura, forse il problema sono i diritti televisivi che dovrebbero commercializzare meglio“. Era il 2019 l’anno in cui la Formica Atomica vestiva la maglia dell’Al-Hilal. Tempi leggermente differenti rispetto ad ora, ma comunque in grado di convincere il calciatore torinese a sposare il progetto.
Giovinco, tra Arabia e futuro
Sebastian Giovinco parla inoltre all’inserto del sabato de La Gazzetta dello Sport in termini di democraticità del Paese arabo: “Sentivo un cambiamento. Non nego nulla, ma io e la mia famiglia non abbiamo subito restrizioni. Certo, ero un privilegiato, ma per esempio io e mia moglie all’epoca non eravamo sposati, eppure vivevamo nello stesso appartamento. Penso che un Paese vada visto prima di giudicarlo: nei ristoranti si mangia bene, nei supermercati trovavano più o meno tutti, i miei figli frequentavano la scuola americana“.
Continua Giovinco sulle scelte fatte: “Rifarei quella scelta. Se a lei proponessero uno stipendio triplo o quadruplo, non lo farebbe? Sono andato via prima perché nel mio ruolo è arrivato un giocatore di fiducia del tecnico: dinamiche normali. I sauditi finiranno come la Cina? No, perché hanno un’idea chiara: vogliono usare il calcio per attrarre turismo e investimenti“. Sul futuro: “Ritiro? No, in verità aspetto una chiamata dal Toronto“.